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Lazio, indice Rt a 1,12. D’Amato e Zingaretti: “Alto per San Raffaele, ma focolaio è stato isolato”

L’indice di trasmissibilità (Rt) è tornato sopra la soglia di sicurezza, ha spiegato l’assessore regionale alla Sanità, Alessio D’Amato, perché “risente, nell’ultima settimana, dei focolai che abbiamo avuto nella città di Roma, cioè quello del San Raffaele Pisana e quello di Garbatella.
A cura di Enrico Tata
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Il presidente Zingaretti e l'assessore D'Amato
Il presidente Zingaretti e l'assessore D'Amato
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L'indice Rt nel Lazio ha superato la soglia di sicurezza fissata a 1 ed è passato a 1,12. L'indice di trasmissibilità, ricordiamo, rappresenta il numero medio delle infezioni causate da ciascun paziente infetto ed è uno dei 21 indicatori di cui si serve il ministero della Sanità per valutare eventuali nuove chiusure e misure di contenimento nelle singole regioni. Il dato è tornato sopra la soglia di sicurezza, ha spiegato l'assessore regionale alla Sanità, Alessio D'Amato, perché "risente, nell'ultima settimana, dei focolai che abbiamo avuto nella città di Roma, cioè quello del San Raffaele Pisana e quello di Garbatella. Per quanto riguarda l'ultimo report dell'Istituto Superiore di Sanità mi preme però segnalare due aspetti importanti: il primo è relativo al miglioramento dei tempi dei tamponi, che arrivano a quarantotto ore da data inizio sintomi-data diagnosi, e questo è un livello eccellente. L'altro è il 100 per cento della conclusione delle indagini epidemiologiche nei focolai che ci sono stati a testimonianza di un contact tracing molto importante nella regione Lazio".

Zingaretti: "Curva contagi sotto controllo, ma non abbasseremo la guardia"

Il presidente della Regione Lazio, Nicola Zingaretti, ha aggiunto che "guardando ai dati degli ultimi quindici giorni, venti giorni, al netto dei due focolai subito individuati e chiusi, noi siamo in una regione di sei milioni di abitanti dove sostanzialmente le attività economiche, produttive e sociali hanno ripreso praticamente tutte. Quindi questi sono numeri di una regione aperta. Dobbiamo mantenere alta la vigilanza su tre grandi sfide per la sicurezza: mascherine, distanza di sicurezza, igiene delle mani e igiene degli ambienti dove si vive e che si frequenta. Regole che ci porteremo dietro fin quando non ci sarà il vaccino. D'altra parte c'è un altro grande pilastro: il tracciamento. I due focolai appena individuati sono stati circoscritti perché c'è stato un lavoro enorme di tracciamento. Questi dati che oscillano su questi numeri, su sei milioni di abitanti, con la Capitale d'Italia, ci fanno dire che la curva è controllata, ma che comunque non abbasseremo la guardia".

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