Lazio-Eintracht, la vendetta degli ultras biancocelesti: caccia all’uomo a Trastevere
È arrivata, puntuale la vendetta degli ultras della Lazio contro i tifosi dell'Eintracht Francoforte. Dopo le aggressioni subite alla partita di andata (complici anche i tifosi dell'Atalanta che hanno più che buoni rapporti con i tedeschi ), dopo due giorni in cui gli ultras ospiti hanno dominato la scena fuori e dentro lo stadio tra cortei improvvisati, botte con la polizia, coreografie spettacolari e tentativi di invasione di campo dentro l'Olimpico, ieri in tarda serata la risposta.
Gli ultras della Lazio sono andati a caccia degli avversari per le strade del Rione Trastevere. Dalle 23.30 e per circa un'ora, in cinquanta, armati di spranghe i volti coperti dalle sciarpe, hanno scatenato la caccia ai tifosi dell'Eintracht, scappati all'interno di negozi e ristoranti con le serrande abbassate. Almeno due i tedeschi rimasti feriti in via San Francesco a Ripa, mentre le forze dell'ordine non sono riuscite a fermare nessuno dei tifosi biancocelesti. Un carabiniere di pattuglia, che con il collega ha tentato di soccorrere un ragazzo caduto a terra, è stato oggetto di un fitto lancio di oggetti ed è rimasto ferito da una bottiglia.
"C'erano personaggi a rischio, tra gli ultrà tedeschi, abbiamo fatto il possibile, i servizi della Questura erano stati preparati da giorni, ma le polizie straniere dovrebbero avvisarci quando ci troviamo davanti a questi pericoli", così in un'intervista rilasciata a il Messaggero il prefetto di Roma Paola Basilone che scarica le evidenti falle nel dispositivo di sicurezza sui mancati avvisi da parte degli omologhi tedeschi. Ma dopo la gara di andata era noto che la partita, con l'arrivo di 9000 tifosi ospiti da Francoforte, era ad alto rischio.