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Lavoratori di Roma Multiservizi in corteo per le strade di Roma: in 270 a rischio licenziamento

Circa cento lavoratori di Roma Multiservizi hanno manifestato in corteo contro il possibile licenziamento di 270 loro colleghi che si occupano della raccolta dei rifiuti di utenze non domestiche. Alla base della protesta c’e’ la mancata proroga dell’appalto scaduto alla fine dell’aprile scorso.
A cura di Enrico Tata
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Lavoratori di Roma Multiservizi in corteo
Lavoratori di Roma Multiservizi in corteo

Duecentosettanta lavoratori di Roma Multiservizi, municipalizzata del Campidoglio, rischiano il licenziamento. Alcuni di loro hanno manifestato in corteo per le strade del centro di Roma. Si sono incontrati in piazza del Campidoglio, hanno attraversato piazza Venezia fino a piazza Madonna di Loreto e via dei Fori Imperiali. La protesta è dovuta alla mancata proroga dell'appalto della raccolta dei rifiuti delle utenze non domestiche, contratto scaduto a fine aprile. Il consiglio comunale aveva votato per la proroga, ma Ama (che deteniene il 51 per cento delle quote) ha deciso di abbandonare l'appalto.

Palumbo (Pd): "Massima solidarietà"

"Facciamo appello alla Giunta affinché ascolti e si faccia carico di questa vertenza, scongiurando sia l'interruzione del servizio per la raccolta rifiuti delle utenze non domestiche, sia la disoccupazione per circa 260 lavoratori. Ho convocato una seduta di commissione Trasparenza per venerdì 15 maggio, con l'obiettivo di fare chiarezza su questo fronte e capire quali sono le intenzioni della maggioranza capitolina relativamente a questa delicatissima situazione, che rischia di trasformarsi in una bomba sociale in un momento di grave emergenza sanitaria ed economica", ha dichiarato il Presidente della Commissione Trasparenza Marco Palumbo, Partito democratico.

Di Cola (Cgil): "Ama deve internalizzare questi lavoratori"

"Ci aspettiamo che Ama internalizzi questi lavoratori e gli dia certezze, considerato che ogni due anni vivono condizioni come questa, sono esasperati e si trovano anche a fare cose estreme per rivendicare il giusto diritto al lavoro. Se la reinternalizza questi lavoratori hanno tutto il titolo per diventare lavoratori di Ama, se invece decidesse di andare di nuovo in appalto le clausole sociali e le garanzie occupazionali ci sono. Quello che non può succedere è spezzare l'appalto, se questi lavoratori non stanno in continuità rischiano di non avere più un futuro e si tratta di persone che hanno difficoltà a ricollocarsi. Peraltro stiamo parlando di un'attività che servirà sempre alla città, perché anche nei prossimi mesi continueremo ad avere la raccolta dei rifiuti", ha dichiarato Natale Di Cola, Cgil.

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