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Latina, picchia la compagna incinta che non vuole abortire: arrestato

Gli agenti della Polizia di Stato di Latina hanno arrestato un 44enne accusato di maltrattamenti per aver picchiato la compagna incinta che non voleva abortire. La donna ha chiesto aiuto in Questura e lo ha denunciato. Il compagno, con precedenti penali, è finito in manette e portato in carcere.
A cura di Alessia Rabbai
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Picchiava la compagna incinta che non voleva abortire. A finire in manette un 44enne di nazionalità bengalese, irregolare sul territorio nazionale, che è stato arrestato a Latina perché ritenuto responsabile di maltrattamenti ripetuti nel tempo nei confronti della propria compagna in dolce attesa. Ematomi e lesioni provocati da violenti schiaffi al volto, un trauma cranico e contusioni multiple per le percosse inferte con un bastone. Violenze e soprusi che andavano avanti da mesi e che si sono inaspriti a partire da agosto scorso, quando la donna gli aveva confessato di aspettare un bambino e di volerlo tenere. Un progetto di vita, quello di diventare genitore, non condiviso dall'uomo, che la picchiava per cercare di convincerla ad abortire, o magari, per tentare di interromperle la gravidanza a suon di botte.

La denuncia alla Polizia

Una spirale di violenza che è stata interrotta grazie alla denuncia sporta dalla futura mamma e dall'intervento degli agenti della Squadra Mobile della Polizia di Stato. La donna, esausta e spaventata per sé stessa e per il proprio bambino, si è fatta coraggio e ha chiesto aiuto in Questura. I poliziotti l'hanno portata al pronto soccorso e affidata alle cure dei medici, che hanno verificato le condizioni di salute del feto. Raccolte le informazioni necessarie sul compagno, gli agenti ne hanno trovato riscontro e sotto il coordinamento della Procura di Latina, hanno ricostruito i numerosi episodi di violenza fisica e psicologica che la donna subiva dal compagno.

L'arresto

Il 44enne è stato arrestato e condotto in carcere, dove si trova a disposizione dell'Autorità Giudiziaria. La Procura di Latina lo ha infatti ritenuto violento, con precedenti penali e di polizia, la cui pericolosità è aggravata dall'assunzione abituale di sostanze alcoliche e stupefacenti.

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