Latina, genitori rifiutano di dargli soldi per la droga: 28enne li picchia e li minaccia di morte

Maltrattava e picchiava da mesi i genitori per farsi consegnare i soldi per la droga. È stato arrestato, dopo l'ennesima aggressione, un ragazzo di 28 anni residente a Latina: a fermarlo sono stati i carabinieri della Stazione radiomobile, chiamati dai genitori esasperati e terrorizzati per il comportamento del figlio. La goccia che ha fatto traboccare il vaso si è verificata sabato pomeriggio, quando il giovane è andato a casa della madre e del padre chiedendo nuovamente dei soldi. I due hanno rifiutato di darglielo perché sapevano che gli serviva per acquistare delle sostanze stupefacenti, e non volevano più continuare ad assecondarlo. Questo, però, ha scatenato le sue ire. E lo ha spinto a scagliarsi contro i genitori, picchiandoli. Dopo averli malmenati, ha preso un cavatappi e ha iniziato a minacciarli: a quel punto il padre gli ha consegnato due orologi e il portafogli. E poi, ha chiamato il 112. I carabinieri hanno fermato il giovane mentre si stava allontanando in via Bruxelles e lo hanno tradotto in carcere. È accusato di rapina, atti persecutori, lesioni e maltrattamenti in famiglia.
Roma, 37enne minaccia di morte la madre per la droga
Purtroppo non è la prima volta che un figlio picchia e minaccia i genitori perché vuole i soldi per la droga. Solo all'inizio di maggio si è verificato un caso di cronaca simile a Roma, in zona Casilina. In questo caso un 37enne ha minacciato di morte la madre di 71 anni perché non gli voleva dare i soldi per comprare le sostanze stupefacenti. Le angherie andavano avanti da mesi: ma, dopo l'ennesima richiesta, la donna ha deciso di non fare più il suo gioco e smettere di dargli il denaro. Dopotutto, non voleva dargli i soldi che avrebbero contribuito a rovinarlo ancora di più. A quel punto, l'uomo non ci ha visto più e ha iniziato a minacciarla di morte: nemmeno l'intervento delle forze dell'ordine è servito a calmarlo. Tanto che è stato arrestato e portato in carcere in attesa del rito direttissimo.