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Covid 19

L’assessore alla Sanità D’Amato: “Privati non possono fare tamponi, chi lo fa sta sciacallando”

Oltre 45mila tamponi fatti nel Lazio. Tutti sono stati analizzati dall’Istituto nazionale di malattie infettive Lazzaro Spallazani. Per questo la Regione Lazio ha invitato i cittadini a diffidare delle aziende private che si stanno offrendo di fare tamponi dietro il pagamento di una somma: “C’è chi sta lucrando”.
A cura di Natascia Grbic
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"Nel Lazio abbiamo fatto oltre 45 mila tamponi. A oggi nessun laboratorio privato può dare validazione scientifica ai tamponi, tranne lo Spallanzani. Nel Lazio ha avuto questo riconoscimento solo lo Spallanzani. Lo dico ai cittadini perché c'è chi sta lucrando". Sono queste le parole dell'assessore regionale alla sanità Alessio D'Amato, in videoconferenza insieme al presidente della Regione Lazio Nicola Zingaretti. Il governatore ha inoltre annunciato che sono in arrivo nella regione due pazienti dalla Lombardia. "Indispensabile solidarietà in questo momento e siamo ben felici di mettere a disposizione le nostre strutture sanitarie. Un paziente viene da Como, l'altro da Milano".

Presto test su tutti i residenti del Lazio

L'assessore regionale alla Sanità Alessio D'Amato ha dichiarato nei giorni scorsi che tutti i sei milioni di cittadini del Lazio faranno il test per verificare o meno la positività al coronavirus. Sono due gli esami attualmente allo studio: uno all'ospedale Lazzaro Spallanzani, l'altro al Policlinico di Tor Vergata. "Ritengo assolutamente imprescindibile che sui test sierologici in sperimentazione vi sia un’unica strategia nazionale per evitare di andare in ordine sparso e soprattutto anche un tetto tariffario per evitare speculazioni – ha spiegato D'Amato – Il Lazio è fortemente determinato ad attivare questi test su ampio raggio, ma avvertiamo l’esigenza di marciare uniti".

"Misure di contenimento stanno funzionando"

Secondo quanto riportato dalla Regione Lazio, le misure di contenimento stanno funzionando. I trend dei ricoveri sono in diminuzione, mentre aumentano i pazienti dimessi. Dati incoraggianti secondo D'Amato e Zingaretti, ma che non permettono di abbassare la guardia. Nelle ultime settimane le terapie intensive degli ospedali sono state potenziate, così come i reparti di degenza ordinaria. In modo da affrontare – nel caso si verificasse – un eventuale picco.

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