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Lariano, Sagra della Bruschetta 2015 con il pane di Lariano

Il 22, 23 e 24 maggio il pane Doc di Lariano e il pomodoro saranno i protagonisti della festa. Appuntamento in piazza Sant’Eurosia. Con 8 euro si potrà mangiare un primo a scelta, un secondo a scelta con bruschetta, un bicchiere di vino o una bottiglietta di acqua.
A cura di En.Ta.
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Torna la Sagra della Bruschetta a Lariano. Il 22, 23 e 24 maggio il pane Doc di Lariano e il pomodoro saranno i protagonisti della festa. Appuntamento in piazza Sant'Eurosia. Con 8 euro si potrà mangiare un primo a scelta, un secondo a scelta con bruschetta, un bicchiere di vino o una bottiglietta di acqua. Con 5 euro il “bruschettone” con quattro bruschette miste, un bicchiere di vino o una bottiglietta di acqua. Sono disponibili 700 posti a sedere coperti nel bellissimo anfiteatro di Lariano. Il 22 maggio l’apertura stand espositivi e gastronomici è fissata alle 18, mentre sabato 23 e domenica 24 maggio apriranno alle 12.

Sagra della Bruschetta 2015: il programma

Domenica 24 maggio alle ore 11.00, presso il Centro Anziani “Tiberio Bartoli” di Lariano, si svolgerà un convegno intitolato: “La valorizzazione del pane di Lariano: quali prospettive di sviluppo?”. Presenti il Sindaco di Lariano Maurizio Caliciotti; il Presidente dell’Ass.ne “Pane e Bruschetta di Lariano” Massimo Abbafati; Giuseppe De Righi, Presidente del GAL Castelli Romani e Prenestini (Grandi Autonomie e Libertà); Carlo Hausmann, Direttore Generale dell’ARM (Azienda Romana Mercati); Antonio Rosati, Amministratore Unico dell’ARSIAL (Azienda Regionale per lo Sviluppo e l’Innovazione dell’Agricoltura del Lazio). A moderare la giornalista Tiziana Briguglio, presidente di Agroinrosa. Un evento dove si illustrerà come l’Associazione panificatori di Lariano, con il supporto delle più importanti organizzazioni Regionali nel campo dell’Agricoltura e del Commercio, sta adoperandosi per dare una propria identità al pane di Lariano che dopo centinaia di anni viene ancora prodotto con la ricetta di una volta: farina, acqua, lievito naturale e un pizzico di sale e con la cottura nei forni a legna, riscaldati con i caratteristici “fascetti” raccolti nei boschi che donano un profumo ed una fragranza che non ha uguali.

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