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Largo Arenula, manichino abbandonato in strada: è l’arte da rubare di Canz-52

Un manichino colpito da un punto di geolocalizzazione compare a Largo Arenula, al confine con il Ghetto ebraico. È l’arte da rubare di Canz-52, l’autore dei lingotti d’oro delle fontanelle di Trastevere. L’opera ha fatto tappa nella periferia di Roma nord prima di raggiungere il centro della città. L’artista: “Mi interessa l’interazione con il pubblico, le mie opere sono installate per essere condivise e portate via”.
A cura di Alessia Rabbai
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Un manichino abbandonato in strada, colpito da un punto di geolocalizzazione. È comparso questo pomeriggio, mercoledì 14 marzo, riverso in Largo Arenula, al confine con il Ghetto ebraico, nella zona di Largo di Torre Argentina. Si tratta della street art Canz-52 che fa tappa nel centro di Roma. L’opera è itinerante: ha vissuto due posti e due momenti differenti nel corso di un’unica giornata. Qui l’installazione rimarrà in modo permanente, finché non la porteranno via. “Ciò che cerco è l’interazione con il pubblico, mi interessa osservare come reagisce alle mie opere”. I due luoghi sono diversi tra loro, anche per la suggestione che evocano: “Nella scelta della seconda tappa ho ricercato uno scenario più centrale ma non troppo turistico. Ho escluso le zone più trafficate per evitare che potesse risultare un'opera goliardica e confondersi con le rappresentazioni degli altri artisti di strada più commerciali. Il rischio sarebbe quello di creare un equivoco”.

Le Torri di Vigne Nuove

Il manichino ha fatto un viaggio. Prima di approdare nel centro della Capitale ha trascorso la mattina nella periferia di Roma nord est, nella zona delle Torri di Vigne Nuove. “Ho scelto questo luogo per la potenza che sprigiona la sua architettura – spiega l'artista – Vigne Nuove è un quartiere di cemento armato, molto forte per quanto riguarda l’imponenza dei palazzi, scenario perfetto per l’installazione e per il messaggio che intendo mandare”.

Manichino colpito da geolocalizzazione

L'opera è stata esposta in tarda mattinata e ha subito attirato l'attenzione dei passanti. I primi curiosi si sono avvicinati e hanno scattato foto insieme al manichino, steso a terra come se il punto di geolocalizzazione fosse stato un colpo di pistola. “Mi aspetto reazioni di tutti i tipi. La mia lettura di quest’opera è una provocazione su come sarà il futuro con il cambiamento e l’invadenza dei social network nella vita privata. La condivisione della nostra posizione nel mondo in cui viviamo potrà essere una forma mancanza di libertà, sia per i grandi poteri che per la nostra vita quotidiana” spiega l’artista. “Tuttavia lascio libero lo spettatore di interpretarla come vuole”.

Arte da Rubare

Questa particolare forma di street art è un'iniziativa di "Arte da Rubare", di cui Canz-52 è il fondatore. Si tratta di un gruppo collettivo internazionale che realizza allestimenti di opere d'arte nei luoghi pubblici e che cerca l'interazione con i passanti, con l’intento di farle rubare. "È nel momento in cui vengono sottratte dalla strada e portate via dalla gente che questi oggetti diventano per i creatori veramente arte: generano un meccanismo d'interesse".

Nasoni di Roma, sgorgano lingotti d’oro

Canz-52 si è già conosciuto nell’ambiente della street art romana. A settembre la sua installazione dei lingotti d’oro che fuoriuscivano come rivoli d’acqua da due nasoni a Trastevere ha fatto il giro del web. Sono comparsi ai piedi delle storiche fontanelle in via della Pelliccia e Piazza Sonnino, sotto gli occhi incuriositi dei passanti che hanno cercato di rubarli. “Noi restiamo in disparte e fotografiamo le persone che si approcciano con esse catturando le loro emozioni. Sugli oggetti, inoltre, scriviamo il nostro indirizzo email, in modo che chi le ruba possa scriverci, cercando un contatto con l'artista dell'opera che li ha affascinati".

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