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L’appello dei sindacati: “Chiudere i supermercati a Pasqua e Pasquetta”

Chiudere i supermercati a Pasqua e Pasquetta. Questa è la richiesta dei sindacati di Roma e Lazio fatta alle aziende che hanno deciso invece di tenere aperti i punti vendita. Una decisione incomprensibile secondo i sindacati, soprattutto in questo delicato periodo di emergenza per il coronavirus.
A cura di Natascia Grbic
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"Serve sensibilità e comprensione nei confronti di migliaia di dipendenti. Ai cittadini chiediamo di programmare gli acquisti alimentari nelle giornate precedenti e successive alle prossime festività. Alle imprese di chiudere i punti vendita". Lo hanno dichiarato in un comunicato congiunto i Segretari generali di Roma e Lazio di Filcams-CGIL, Fisascat-CISL e UIltucs. La nota è stata inviata a tutte le aziende di GDO, DMO, Coop e distribuzione alimentare, al presidente della Regione Nicola Zingaretti, all'assessore al Lavoro e Politiche Sociali Claudio Di Berardino, all'assessore alla Sanità, Alessio D’Amato, e all'assessore allo Sviluppo economico, commercio e artigianato, Paolo Orneli. Se alcuni supermercati hanno deciso di chiudere per Pasqua e Pasquetta, altri hanno annunciato che resteranno aperti, garantendo il servizio. E questo, secondo i sindacati, sarebbe sintomo di mancanza di sensibilità e comprensione nei confronti di tutte quelle persone che lavorano nonostante l'emergenza coronavirus.

"Il supermercato è un luogo ad alta frequentazione e dunque ad alto rischio di contagio e troppo spesso viene considerato imprudentemente dai cittadini come un luogo dove confluire in massa per sfuggire all'isolamento domestico – continua la nota – Chiediamo di chiudere i punti vendita nelle giornate festive di Pasqua e Pasquetta. Diverse aziende sul territorio hanno già compiuto con senso di responsabilità questa scelta, alla quale riteniamo dovrebbero attenersi tutte le imprese, anche per evitare forme di concorrenza sleale: la continuità del servizio, nel settore della distribuzione alimentare, serve a garantire un servizio necessario alla cittadinanza e non può essere piegata alla logica del profitto a tutti i costi".

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