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Lago di Bracciano, Acea rinuncia ai prelievi. Con le piogge cresce di 8 centimetri

Acea rinuncia a prelevare acqua dal lago di Bracciano. La Regione Lazio in una determinazione ha stabilito che la società dovrà captare da altre riserve idriche e ricorrere al bacino sabatino solo in caso di emergenza idrica che comprometta seriamente il rifornimento alla Capitale. In ogni caso potrà farlo solo dopo essere stata autorizzata dalla Regione. Grande la soddisfazione delle istituzioni locali per “una battaglia vinta” e con le piogge invernali il lago acquista qualche centimetro.
A cura di Alessia Rabbai
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“La Regione Lazio, con determinazione del direttore regionale Risorse idriche e Difesa del suolo, prende atto della comunicazione, inviata dal responsabile Rapporti con il Territorio di Acea Ato 2 Spa, nella quale si afferma l’impegno della società a non ricorrere al prelievo dal lago di Bracciano”. È quanto comunica in una nota la Regione Lazio. Una decisione importante, messa nero su bianco che può segnare un punto di svolta nella vicenda della crisi idrica nel territorio della provincia di Roma. “Acea ha finalmente capito: il lago di Bracciano non è un pozzo senza fine ma una fonte di compenso stagionale – ha detto il deputato dem Emiliano Minnucci, che ha acceso i riflettori sulla vicenda – Abbiamo impiegato un anno a far comprendere questa cosa e alla fine ci siamo riusciti”.

Lago di Bracciano, quando e perché è diventato riserva idrica di Roma

Il lago di Bracciano è stato utilizzato da Acea Ato 2 come riserva idrica di Roma fino al 13 settembre scorso, data in cui la società ha dichiarato di aver interrotto i prelievi destinati a soddisfare il fabbisogno d'acqua della Capitale e di altri comuni. Un permesso che risale agli anni '90 quando Acea ha ottenuto dal Ministero dei Lavori Pubblici una concessione grazie alla quale è autorizzata a prelevare dal bacino sabatino "110 litri al secondo, con un valore massimo, in casi eccezionali, di 5000 litri al secondo" ma con l'obbligo di "assicurare il mantenimento delle escursioni del livello del lago nell'abito di quelle naturali".

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Acea potrà prelevare solo in emergenza idrica e con autorizzazione della Regione Lazio

“A partire da tale impegno, la determina stabilisce anche di condizionare l’attivazione delle captazioni da parte del gestore per eventuali situazioni di emergenza alla preventiva richiesta e conseguente autorizzazione espressa della competente Direzione regionale". Acea, secondo quanto stabilito nella determinazione, preleverà acqua da altre riserve idriche e potrà attingere dal lago di Bracciano solo in situazioni di emergenza e comunque, dopo essere stata autorizzata dalla Regione. “In questo modo, la Regione Lazio conferma il ruolo del bacino del lago di Bracciano quale riserva idrica strategica e di compenso stagionale per il territorio di Roma Capitale”. A gennaio è previsto un tavolo tecnico che riunirà la Regione, Acea e le Istituzioni locali per l’installazione di un misuratore e di un dispositivo di blocco automatico per interrompere il prelievo nel caso in cui il livello dell’acqua dovesse scendere sotto la quota minima di 161,90 metri sul livello del mare.

Bracciano, le Istituzioni del lago: "Grande traguardo raggiunto"

Grande soddisfazione tra le Istituzioni del lago per il traguardo raggiunto. Per i sindaci del comprensorio si tratta di una battaglia vinta e di un risultato storico: “Siamo riusciti con un lavoro unitario, senza sosta e senza clamori a ottenere giustizia per il nostro lago e per il nostro territorio. Ora non abbassiamo la guardia e continuiamo a vigilare affinché disastri come quelli accaduti al nostro lago non accadano più”. Intanto il livello del lago sale lentamente grazie alle piogge invernali e l'idrometro del pontile di Bracciano il 30 dicembre misurava una crescita di  circa 8 centimetri, anche se, secondo quanto spiegano gli esperti, saranno necessari dai 3 ai 5 anni affinché venga ristabilita la corretta salute dell'ecosistema. “Vorrei sottolineare  – spiega Vittorio Lorenzetti, Presidente del Parco di Bracciano-Martignano – come anche grazie al nostro operato si è cominciato a riparare le perdite della rete di distribuzione e a porsi il problema della risorsa idrica. Ora dobbiamo concentrarci sui prossimi passi che pure saranno decisivi per il futuro del nostro territorio”.

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