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Ladispoli, lezioni di romeno obbligatorio in classe: i genitori protestano

Polemica per l’insegnamento obbligatorio in due istituti comprensivi di Ladispoli, comune alle porte della Capitale. I genitori preferirebbero l’inglese (che si può scegliere come lingua facoltativa), ma il preside si difende: “Aiuta l’integrazione, i genitori potevano leggere i programmi”. Su tutte le furie la Lega che chiede l’intervento del Ministero.
A cura di Valerio Renzi
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A Ladispoli, comune a sud della Capitale, 230 bambini di età compresa tra i 3 e i 10 anni, da quest'anno seguono un corso di un'ora a settimana di "Lingua, cultura e civiltà romena", inoltre, se i genitori vorranno, potranno studiare anche un'altra lingua straniera ma in orario extrascolastico. Le scuole dove è stato assunto il progetto finanziato dal governo della Romania, sono gli istituti comprensivi Corrado Melone e Ladispoli 1.

La vicenda è stata raccontata da un servizio di Repubblica Tv, su segnalazione di alcuni genitori molto scontenti della scelta della scuola, e che preferirebbero invece che i figli studiassero inglese. Ma la scelta viene difesa nel reportage dal dirigente scolastico: "Il corso non leva nulla alle altre discipline, anzi è un’opportunità e un arricchimento. E favorisce l’integrazione. Era tutto scritto nel programma della scuola. I genitori avrebbero dovuto leggerlo prima di iscrivere i figli”. A Ladispoli il 20% della popolazione è composta da migranti, la maggioranza dei quali di nazionalità romena.

La Lega: "Uno sfregio intervenga il Ministero"

La Lega va all'attacco e chiede l'intervento del Ministero con il capogruppo alla Camera Massimiliano Fedriga. "Ormai siamo alla follia. Invece di insegnare agli immigrati nelle nostre scuole la storia, la cultura e le leggi del nostro paese si costringono i nostri bambini a imparare lingue e culture di chi arriva da noi – si legge in un comunicato del capogruppo leghista -Il ministero dell'Istruzione invii immediatamente gli ispettori scolastici in questi due istituti per verificare la veridicità di questo scempio e, nel caso, interrompa immediatamente questo vero e proprio sfregio nei confronti della nostra cultura e dei nostri figli. E' inaccettabile strumentalizzare la scuola e i bambini per portare avanti pericolose ideologie e battaglie politiche". 

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