La tesina di Martina Natale, scriveva: “Per me il teatro è un sorriso, una liberazione, è fuggire dalla realtà”

"A Martina, che ha dimostrato capacità eccezionali, è stata esempio di coraggio e determinazione, per l'affetto che ha lasciato in tutti coloro che l'hanno conosciuta". La dedica è stata stampata sulla pergamena del diploma di maturità e firmata dal presidente della commissione, il professor Giuseppe Nunziata. Ma il ministro dell'Istruzione Marco Bussetti ha già promesso che farà di più: consegnerà lui stesso l'attestato ai genitori di Martina Natale, studentessa 19enne della VB del liceo Manzoni di Latina morta pochi giorni prima del suo esame di maturità. Era malata da due anni di tumore al cervello, ma pur provata da continue terapie, Martina era riuscita a completare la sua tesina, anzi il suo lapbook, una mappa concettuale tridimensionale, che le sue compagne di classe hanno discusso davanti a tutti la commissione d'esame per portare simbolicamente a compimento il percorso scolastico della ragazza.

Il lavoro di Martina, che la mamma Edy ha mostrato alle telecamere di Fanpage.it, è dedicato alla sua grande passione, il teatro. "Per me il teatro è un sorriso, una liberazione… Recitare è liberarsi, è fuggire dalla realtà per andare in un luogo mio", scriveva la ragazza spiegando i motivi per cui aveva scelto l'argomento. "È la forma artistica che preferisco, perché quando vado al teatro non so mai cosa mi aspetti". E ancora: "Il mio incontro con il teatro è stato casuale. Io non provavo interesse per questo tipo di disciplina, ma poi dopo la mia prima esperienza me ne sono innamorata. Ho scoperto infatti che il teatro aiuta ad aprirsi, aiuta a fare conoscenze, ma anche a conoscere se stessi".
"Questi sono dei suoi appunti che io ho trascritto", spiega la mamma alle telecamere di Fanpage.it. "Questa mappa si apre e qui ci sono le lingue straniere, l'inglese, poi lo spagnolo, poi le scienze con i vulcani, la teatralità nella natura, e poi c'è Pirandello, qui abbiamo tutta la parte in cui si parla della sua vita. E poi c'è la storia con la teatralità di Hitler e Mussolini. Martina l'aveva preparata con tanta cura e dedizione. Il messaggio che deve passare è che nella vita non si deve mai mollare".
