436 CONDIVISIONI
video suggerito
video suggerito

La scomparsa di Davide Cervia: dopo trent’anni il Ministero della difesa ammette errori dello Stato

Davide Cervia sparisce misteriosamente ventotto anni fa a Velletri. “Da allora la famiglia cerca e chiede verità. Io sono con loro, li ho incontrati e gli ho chiesto scusa. Se lo Stato sbaglia deve riconoscere i propri errori. La difesa dei cittadini al primo posto”, scrive su Facebook il ministro della Difesa, Elisabetta Trenta.
A cura di Enrico Tata
436 CONDIVISIONI
Davide Cervia
Davide Cervia

Il sergente in congedo Davide Cervia sparisce misteriosamente ventotto anni fa a Velletri, comune dei Castelli Romani in provincia di Roma. "Da allora la famiglia cerca e chiede verità. Io sono con loro, li ho incontrati e gli ho chiesto scusa. Se lo Stato sbaglia deve riconoscere i propri errori. La difesa dei cittadini al primo posto", scrive su Facebook il ministro della Difesa, Elisabetta Trenta, che oggi ha per la prima volta riconosciuto gli errori dello Stato nelle indagini sulla sparizione del militare. Il ministero è stato condannato a risarcire i familiari con un euro simbolico per "avere violato il loro diritto alla verità". Il precedente governo ha impugnato la decisione, ma oggi Trenta ha disposto di non dar seguito a quel ricorso. "Dopo un'attenta lettura degli atti in possesso dell'amministrazione, ho scelto di riconoscere gli errori dello Stato nei confronti di una famiglia che merita rispetto e verità. Li ho incontrati nei giorni scorsi, a Velletri per comunicare loro la mia decisione. Gli ho chiesto scusa e lo faccio nuovamente ora, pubblicamente, a nome del Paese e della Difesa. Sarò felice di accoglierli prossimamente presso il ministero. Infine, rivolgo un ringraziamento anche all'Avvocatura generale dello Stato, che da sempre, con particolare sensibilità e professionalità, assiste l'amministrazione in numerosi e complessi contenziosi", le parole del ministro.

"Ringrazio il ministro della Difesa, Elisabetta Trenta, dal quale ho avuto un gesto di umanità mai ricevuto finora. Ma adesso la politica, se ha davvero intenzione di far luce sulla scomparsa di mio marito, istituisca un'apposita commissione parlamentare di inchiesta. Dietro il suo rapimento potrebbe esserci il traffico di armi e il depistaggio di pezzi dello Stato deviati", ha dichiarato all'Ansa Marisa Gentili, moglie di Cervia.

Davide Cervia, scomparso nel nulla il 12 settembre del 1990

Davide Cervia, sergente della Marina ed esperto in guerra elettronica, sparisce nel nulla a Velletri il 12 settembre del 1990. Due testimoni raccontano di aver assistito a quello che definiscono un rapimento, secondo la famiglia dovuto alle sue conoscenze militari. Dodici mesi dopo viene ritrovata l'automobile con cui sarebbero fuggiti (sempre secondo le testimonianze) i sequestratori e dentro viene ritrovato un mazzo di fiori che Cervia aveva comprato per la moglie. Secondo lei il marito sarebbe stato "rapito per essere portato in uno dei luoghi che fu teatro della prima guerra del Golfo, in un ambiente militare controllato, dove può ancora servire. A sequestrarlo potrebbe essere stata un'organizzazione supportata da pezzi deviati dello Stato, che hanno bisogno di inviare, ai Paesi acquirenti di armi sofisticate, anche uomini che garantiscano un certo tipo di manutenzione agli armamenti". Nel corso degli anni la signora Marisa riceve molte lettere anonime. In alcune si sostiene che Cervia è morto a Baghdad durante un bombardamento, in altre si dice che è prigioniero in Libia. Nel 2000 la procura generale della Corte d'appello di Roma conferma l'ipotesi del rapimento, ma archivia l'indagine per impossibilità di rintracciare i colpevoli. Nel 2012 la famiglia fa causa al governo e i giudici riconoscono che la Marina italiana non ha fornito informazioni "tempestive, esatte e complete" sul conto di Cervia.

436 CONDIVISIONI
autopromo immagine
Più che un giornale
Il media che racconta il tempo in cui viviamo con occhi moderni
api url views