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La procura di Roma pronta a indagare Virginia Raggi per il caso della Asl di Civitavecchia

L’indiscrezione, che per ora non viene confermata, è stata pubblicata oggi da La Stampa. Secondo il quotidiano torinese l’ipotesi di reato per la prima cittadina di Roma sarebbe “falso ideologico commesso da privato in atto pubblico”.
A cura di Enrico Tata
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La procura di Roma sarebbe pronta ad iscrivere la sindaca di Roma, Virginia Raggi, nel registro degli indagati in un fascicolo di indagine sul caso delle consulenze alla Asl di Civitavecchia. L'indiscrezione viene pubblicata oggi da La Stampa. Secondo il quotidiano torinese l'ipotesi di reato per la prima cittadina di Roma sarebbe "falso ideologico commesso da privato in atto pubblico". Pena massima due anni di reclusione in caso di condanna. Secondo la Stampa i pm della procura di Roma vorrebbero chiudere in tempi brevissimi le indagini per non condizionare il lavoro della nuova amministrazione capitolina.

La bufera sulla sindaca a 5 Stelle era scoppiata qualche giorno prima del voto di ballottaggio che ha incoronato Raggi. Secondo quanto scriveva Marco Lillo su il Fatto Quotidiano Raggi, in qualità di legale, avrebbe ricevuto due incarichi dalla Asl di Civitavecchia, pagati in totale 13mila euro, per recuperare un credito di 860mila euro che l'Asl vantava nei confronti di Giuseppe Crocchianti. Il secondo incarico, conferito nel 2014, Raggi non avrebbe potuto accettarlo perché già eletta consigliera comunale in Campidoglio e quindi già esclusa dall'albo degli avvocati nominabili per le consulenze.

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