La mamma di Charlie Gard chiama il Bambin Gesù. Ma l’ospedale inglese vieta il trasferimento
La mamma di Charlie Gard ha contattato l'ospedale pediatrico Bambino Gesù di Roma. A darne notizia è stata Mariella Enoc, presidente del nosocomio romano, che ieri aveva dato la sua disponibilità ad ospitare il piccolo di dieci mesi affetto da una rarissima e gravissima malattia genetica. "Sono stata contattata dalla mamma di Charlie. E' una signora molto determinata e molto decisa, che non vuole cedere di fronte a nulla. Ci ha chiesto di provare a verificare la possibilità che questa cura venga fatta, e i nostri medici e scienziati stanno approfondendo la possibilità e poi paleranno direttamente con la famiglia", ha detto Enoc a margine della presentazione della Relazione Sanitaria e Scientifica 2016 del nosocomio.
Il neonato per il momento si trova ancora ricoverato al Great Ormond Street Hospital di Londra, ma i medici hanno comunicato alla famiglia l'intenzione di interrompere i trattamenti medici per il piccolo, dato che una cura per la sua malattia sembra non esistere. "Ho chiesto al direttore sanitario di verificare con l'ospedale londinese, dove è ricoverato il neonato, se vi siano le condizioni sanitarie per un eventuale trasferimento di Charlie presso il nostro ospedale. Sappiamo che il caso è disperato e che, a quanto risulta, non vi sono terapie efficaci", aveva dichiarato ieri Enoc. Dal punto di vista etico secondo la presidente del Bambin Gesù in questo caso "è molto difficile dire se c'e' accanimento terapeutico o no. Nella vita ci sono alcune zone grigie e su questa zona grigia mi astengo dal giudizio e faccio la sola cosa che posso fare, ovvero dire che possiamo accogliere la famiglia e accompagnarla così come ci ha chiesto il Papa".
L'ospedale inglese nega il trasferimento
"L'ospedale di Londra ci ha detto che il board per motivi legali non può trasferire il bambino da noi. Possiamo accogliere qui il bambino e accompagnarlo come ci ha chiesto la mamma. Ma il board dell'ospedale di Londra dice che non si può", ha dichiarato ancora la Enoc.
"La Santa Sede farà il possibile per superare gli ostacoli legali che non consentono il trasferimento del piccolo Charlie Gard", ha detto in serata il segretario di Stato Vaticano, il cardinale Pietro Parolin.