La fidanzata di Luca Sacchi: “Stavo dando la borsa ai ladri, hanno iniziato a colpirmi con la mazza”
"Eravamo appena usciti dal pub. Mi sono sentita strattonare da dietro, mi hanno detto: ‘dacci la borsa'. Gliela stavo consegnando quando mi hanno colpito con una mazza. A questo punto è intervenuto Luca che ha reagito bloccando il ragazzo che mi aveva aggredito, quindi è intervenuto l'altro aggressore che gli ha sparato in testa". Questo è il racconto di Anastasiya Kylemnyk, la ragazza di Luca Sacchi, il giovane morto questa mattina all'ospedale San Giovanni. Un colpo sparato in testa a bruciapelo con una pistola, come un'esecuzione. Il tutto per quella che sembra essere una rapina finita male.
Le indagini sull'omicidio di Luca Sacchi
Sulla vicenda indagano i carabinieri di piazza Dante e del Nucleo Radiomobile di Roma insieme ai militari di via In Selci. Per adesso i due rapinatori non sono stati ancora identificati, ma secondo le prime testimonianze avrebbero un ‘marcato accento romano'. I militari stanno visionando le telecamere di sorveglianza presenti nella zona e ascoltando i testimoni per chiudere presto il cerchio intorno ai responsabili. Che sono accusati di un reato molto grave: omicidio volontario. I due, stando a quanto saputo finora, sarebbero scappati su una Smart bianca, ripresa probabilmente anche dalle telecamere presenti in zona.
Gli amici: "Peggio di un'esecuzione"
"È stata peggio di un'esecuzione. Sparare un colpo alla testa a bruciapelo, uccidere per uno zainetto è assurdo. È una tragedia enorme". Sono queste le parole pronunciate dagli amici di Luca Sacchi, il giovane di 25 anni morto questa mattina all'ospedale di San Giovanni in seguito a un colpo di arma da fuoco. Nessuno si sarebbe mai aspettato che Luca, uscito con la fidanzata per andare a bere una birra al pub vicino casa, non sarebbe mai più tornato. Due rapinatori gli hanno tolto la vita per tenersi uno zainetto con dentro pochi spiccioli. E chissà se c'erano anche quelli. "Conoscevo Luca da quando era piccolo – racconta all'Ansa il padre di uno dei migliori amici di Luca – È cresciuto con mio figlio. Quando abbiamo saputo ci siamo precipitati qui. Non ho avuto il coraggio di guardare negli occhi la madre".