La denuncia delle associazioni di disabili: “Bus e metro inaccessibili”
Treni e stazioni della metropolitana, così come capolinea e bus sono difficilmente accessibili per i disabili. Questo è quanto denunciato durante una seduta della Commissione Trasparenza dell'Assemblea Capitolina, da diverse associazioni, nata su iniziativa della consigliera Ilaria Piccolo del Partito democratico. La principale richiesta delle associazioni che hanno espresso e racconto difficoltà e ritardi, è quello di un "un tavolo di confronto permanente con le aziende di trasporto, perché senza è difficile avere risultati: è necessario un coordinamento fra i vari uffici ed enti che si occupano di trasporto. Servono tavoli di confronto specifici perché le diverse forme di disabilità impongono soluzioni diverse".
Secondo l'Unione italiana dei ciechi e degli ipovedenti "da diversi anni però non si registrano progressi. Tempo fa si notava che un percorso era stato intrapreso, ora ristagna". "Un tema che ci sta molto a cuore . hanno spiegato – sono gli annunci in voce di prossima fermata dentro i mezzi e gli annunci di linea fuori le vetture, anche quando ci sono, gli annunci sono di scarsa qualità. Per la Fish (Federazione associazioni di persone con disabilità) alcune linee "sono dotate di passerella per persone su sedia a rotelle, soprattutto con i fondi del Giubileo si doveva migliorare questa vicenda, adesso abbiamo rassicurazioni che ciò accadrà anche sul fronte dell'accessibilità in stazione".
Nel corso dell'audizione è intervenuto anche Umberto Gialloreti, presidente della Consulta cittadina permanente dell'handicap di Roma Capitale, che ha sottolineato come "si pensa sempre subito alle disabilità visive, ma oltre a questa ci sono altre disabilità e la prima sempre dimenticata è quella dei sordi. Bisogna abbattere le barriere a tutti livelli, anche in Regione che ha ordinato un nuovo parco automezzi che per essere accessibile va prenotato 48 ore prima. Non ci siamo solo bloccati ma stiamo regredendo, oggi qui manca l'interpretariato e quindi associazione non si à presentata. Bisogna considerare tutte le disabilità, se una persona in carrozzina vuole venire qui in metro rimane a Barberini, perché la stazione non è accessibile".
L'accusa più diretta arriva dall'Unione Italiana Ciechi, che lamenta l'assenza del Dipartimento Mobilità "che non c'è mai, nemmeno oggi". "Noi chiediamo semplicemente che vengano interpellate le associazioni quando si acquistano nuovi mezzi. Sui mezzi elettrici acquistati dall'amministrazione chiediamo di prevedere obbligatoriamente, come ha fatto l'Ue da giugno 2019, un segnale acustico quando si va a bassa velocità perché sono in aumento gli investimenti dei pedoni e un non vedente non ha possibilità di prevedere l'arrivo di un'auto", sottolineano ancora. L'Associazione Disabili Visivi denuncia invece la necessità di "una maggiore formazione, e per questo chiediamo di poter organizzare noi presso gli uffici comunali dei corsi di aggiornamento per i dipendenti in modo da informarli sia sulla parte normativa sia sulla parte tecnica, ovvero le modalità attraverso cui risolvere le problematiche".
In commissione era presente Andrea Venuto, "disability manager" di Roma Capitale che ha rivendicato gli sforzi della maggioranza, sottolineando come il 70% dei bus Atac siano completamente accessibili. "In Assemblea capitolina da due settimane e' attiva la traduzione Lis e la traslitterazione, se la commissione è interessata puà venire a chiedere informazioni in Campidoglio. Fatta questa premessa, dico che Roma è una città inaccessibile da più di 2mila anni e la scusa che troppe volte è stata usata è che è una città storica e non ci si possono mettere le mani. Non è così e ve lo dimostro, a partire dal trasporto: dal 2012 una circolare frutto di una sentenza obbligò Roma Capitale a dotarsi di alcune linee totalmente accessibile, oggi si parla delle 21 linee ma quasi il 70% delle linee Atac è dotato di piena accessibilità, e nessun acquisto di bus da parte di questa amministrazione ha riguardato mezzi non accessibili, anzi".