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La battaglia dei Retakers: ecco come ripuliremo Roma

Retake Roma, un movimento no profit che oggi conta più di 45 gruppi sparsi per la città. Il loro obiettivo è ripulire i quartieri dagli adesivi, dalle scritte sui muri e dalla sporcizia.
A cura di Enrico Tata
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Sono armati di pennelli, vernice, spazzole e stracci. E provano a ripulire la Capitale. Cercando di liberare i quartieri dalle scritte sui muri, dagli adesivi e dalla sporcizia. Si occupano di questo i volontari di Retake Roma, un movimento no profit che oggi conta più di 45 gruppi sparsi per la città. Come si legge sul loro sito, organizzano eventi di “clean up” nei diversi quartieri della capitale, in cui gli stessi cittadini contribuiscono attivamente al decoro dello spazio dove vivono. Parallelamente promuovono convenzioni tra giovani artisti e soggetti privati (proprietari di esercizi commerciali, condomini) per la realizzazione di murales autorizzati. Secondo loro alcuni graffiti, se effettuati con l’autorizzazione del proprietario del relativo spazio, possono essere ritenuti vere e proprie forme di arte. Invece degradare edifici privati o spazi pubblici attraverso tag o disegni è puro vandalismo e come tale punibile legalmente.

Chi sono i Retakers di Roma

A supportarli ci sono i Pics, la Sezione Pronto Intervento Centro storico-Decoro Urbano della polizia locale. La battaglia contro le scritte selvagge può portare però ad avere più di qualche nemico.  È  quanto successo, ad esempio, in Largo Nostra Signora di Coromoto nella zona di Colli Portuensi, dove è comparsa una scritta oltraggiosa contro Retake. "Non ci fermerete", si leggeva sulla scritta subito rimossa dai Pics. L'attività della sezione di polizia locale è andata a colpire anche il fenomeno degli adesivi: oggi un cittadino romeno è stato sorpreso ad attaccare adesivi.In suo possesso sono stati trovati circa 6.000 adesivi abusivi. Sul caso è intervenuta anche l’assessore all’ambiente del Comune di Roma Estella Marino: “Sporcare è un reato e l'uomo fermato oggi mentre tentava di attaccare illegalmente circa 6mila adesivi in giro per la città dovrà risponderne. La sensibilità che tanti "volontari dell'ambiente" ci aiutano a diffondere, quantomeno quella che basta per non sporcare, contagerà anche i meno attenti, per gli altri ci aiuteranno la Polizia Locale e AMA a far rispettare le regole e ripulire”. Così Marino sul suo profilo Facebook.

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