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L’ultima sfida di Marino: arrivare da sindaco al processo su Mafia Capitale

Il Comune di Roma, nel procedimento che vedrà il via il prossimo 5 novembre, si è costituito parte civile e per Ignazio Marino entrare quel giorno in tribunale da primo cittadino della Capitale potrebbe rappresentare una resa onorevole.
A cura di Enrico Tata
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Resistere per altri 25 giorni. E arrivare con la fascia tricolore ancora al collo all’inizio del processo su Mafia Capitale. Il Comune di Roma, nel procedimento che vedrà il via il prossimo 5 novembre, si è costituito parte civile e per Ignazio Marino entrare quel giorno in tribunale da primo cittadino della Capitale potrebbe rappresentare una resa onorevole. Questa sarebbe l’ultima sfida del sindaco, almeno stando a quanto scrivono Fiorenza Sarzanini ed Ernesto Menicucci sul Corriere della Sera. In quell’occasione Marino potrebbe fare nomi e cognomi, potrebbe rivelare il contenuto delle sue agende colorate, quelle che porta sempre con sé e sulle quali ha annotato tutto: persone, incontri, telefonate, date, segnalazioni, raccomandazioni, dettagli. Nella sua intervista a Marino, di qualche mese fa, pubblicata su Repubblica, Concita De Gregorio aveva parlato delle agende come “un arcobaleno di colori: c’è quella gialla per il “sociale”, quella azzurra “per l’urbanistica”, per esempio. Ma sono decine, alcune divise per tema, altre per data. "Annoto ogni conversazione e in effetti ho una memoria piuttosto precisa", aveva detto in quell’occasione il chirurgo genovese.

Ieri, comunque, Marino ha annunciato querele nei confronti di quei quotidiani, Corriere e Repubblica, che avevano scritto come lui fosse pronto a “fare i nomi”. “Leggo su alcuni quotidiani – ha detto Marino – frasi virgolettate che mi vengono attribuite. Le smentisco categoricamente: si tratta di falsità che non ho mai pronunciato. Vedo che si parla di mie telefonate con Matteo Orfini che non sono mai avvenute, vedo mie frasi su inesistenti mail di Walter Veltroni pubblicate a firma di Giovanna Vitale su La Repubblica, frasi uscite sul Corriere della Sera in cui mi si attribuisce che “ora farò i nomi”. Tutto ciò è falso e sono costretto ancora una volta a procedere con le querele oltre alle richieste di danni in sede civile”.

"Marino resta": la petizione online fa il pieno di firme

Dopo il messaggio di solidarietà del sindaco di New York, Bill De Blasio, ieri per Marino è arrivato anche il messaggio, su Twitter, del sindaco di Parigi, Anne Hidalgo. E su internet una petizione lanciata da un cittadino su Change.org per chiedere al medico genovese di ripensarci e ritirare le dimissioni, sta facendo il pieno di firme: ad oggi le firme sono circa 22mila.

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