L’orrenda fine del pastore Armando Capirchio: fatto a pezzi e gettato in un pozzo profondo
Fatto a pezzi, gettato come un rifiuti in un pozzo profondo 10 metri in località Lenola, provincia di Latina, trovato in due sacchi telati di quelli che usano gli agricoltori. Emergono nuovi inquietanti particolari sulla morte di Armando Capirchio, il pastore ritrovato cadavere venerdì 23 marzo. I carabinieri del comando provinciale di Frosinone sono arrivati in zona dopo approfondite ricerche con la convinzione che il corpo fosse stato occultato in uno dei tanti "inghiottitoi" naturali della zona.
Dopo aver proceduto a una mappatura di cavità e grotte tra il comune di Vallecorsa e quello di Lenola, al confine tra le
province di Frosinone e Latina i militari hanno quindi perlustrao l'intera area, molto impervia, arrivando a scoprire il cadavere, grazie anche all'intervento personale specializzato del Soccorso Alpino e Speleologico di Roma. Resta ora da capire il movente: a dicembre 2017 i carabinieri bloccarono arrestato il presunto killer, un italiano di 52 anni, un allevatore della zona. Forse una discussione sui confini dei rispettivi allevamenti, sul bestiame o addirittura sentimentali. Il 53enne arrestato, residente anche lui a Vallecorsa, è accusato di omicidio volontario e occultamento di cadavere.