“L’assassino di mia figlia Stella non può tornare libero come se niente fosse”
Il 26 dicembre 2013 la vita della famiglia Manzi di Capannelle, Roma, è cambiata per sempre. Giannina e le sue figlie stavano tornando da una festa, quando all'improvviso sono state centrate in pieno da un'altra vettura. L'uomo alla guida era ubriaco, drogato nonchè senza patente. Nello schianto perse la vita la piccola Stella, una bambina di appena 8 anni.
A poco più di un anno di distanza dal tragico incidente, la mamma di Stella lancia un appello per avere giustizia, chiedendo alle istituzioni di regolamentare finalmente il reato di omicidio stradale. L'assassino della piccola Stella dopo appena sei mesi di carcere è riuscito ad ottenere i domiciliari. Successivamente l'uomo ha richiesto il patteggiamento per quattro anni di pena detentiva, scatenando l'ira della famiglia di Stella.
"Probabilmente il suo carnefice se la caverà con pochi mesi di detenzione e questa è un'ingiustizia troppo grande da dover sopportare" si legge nel testo della petizione lanciata mesi fa su Change.org e giunta quasi a 160mila firme. A novembre 2014 il tribunale ha rifiutato la richiesta di patteggiamento, una piccola vittoria per la famiglia Manzi. Ma il sollievo è durato poco: da due mesi l'uomo è sparito. "Tutto questo è successo grazie ad una legge non chiara – spiega Giannina – inoltre visto che molti hanno la possibilità di richiedere gli arresti domiciliari, poi riescono a fuggire". "Mia figlia non tornerà – continua Giannina – quindi tutto quello che voglio è che finalmente venga alla luce una legge sul reato di omicidio stradale".
