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L’arena del Colosseo come ai tempi degli antichi romani: ci vorranno 5 anni e 20 milioni

Restituire l’arena del Colosseo ai fasti dell’Impero Romano. Per farlo ci vorranno 20 milioni di euro e cinque anni di lavoro, ma ormai la decisione di restaurare la parte interna dell’Anfiteatro Flavio sembra presa. Ad annunciarlo è il ministro dei beni culturali, Dario Franceschini, presentando la ricostruzione di uno dei 28 montacarichi che portava in superficie le belve.
A cura di Enrico Tata
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Restituire l’arena del Colosseo ai fasti dell’Impero Romano. Per farlo ci vorranno 20 milioni di euro e cinque anni di lavoro, ma ormai la decisione di restaurare la parte interna dell’Anfiteatro Flavio sembra presa. Ad annunciarlo è il ministro dei beni culturali, Dario Franceschini, presentando la ricostruzione di uno dei 28 montacarichi che portava in superficie le belve. Massima tutela, assicura il ministro, si farà un concorso internazionale. La soprintendenza archeologica di Roma, spiega il soprintendente Francesco Prosperetti, sta lavorando per mettere a punto il bando del concorso internazionale che dovrebbe essere ultimato, questa è la speranza, entro il 2016. Quanto ai finanziamenti, precisa il soprintendente il costo stimato di 20 milioni di euro dovrebbe essere coperto da 16 milioni di fondi nazionali paralleli ai fondi strutturali e per gli altri 4 milioni dai fondi già messi a disposizione da Della Valle per il restauro attualmente in corso. Il calpestio dell'arena poggerà sulle strutture antiche.

"Intanto abbiamo capito che la cosa è fattibile e questo è già un passo avanti perché nel corso dell'anno che è appena trascorso si erano articolate varie posizioni anche critiche, di chi negava il progetto che, invece, è fattibile. È fattibile ad alcune condizioni, verificare lo stato delle fondazioni e delle murature longitudinali che innervano l'ellisse dell'arena, a condizione che queste murature vengano consolidate. Successivamente a questo abbiamo capito che la strada per realizzazione di questa copertura non è quella di un intervento mimetico, sarà necessario gioco forza un appalto-concorso che metta a confronto le idee sulla natura e sull'aspetto finale", ha detto il soprintendente Prosperetti che ha concluso: "Quello che iniziamo oggi è un percorso di conoscenza, parallelamente mandiamo avanti l'appalto-concorso aperto a professionisti qualificati non solo d'Italia – ha specificato – ma di tutto il mondo, per arrivare a concepire un intervento all'altezza di questo monumento".

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