L’Ama trasformerà i rifiuti in asfalto per le strade: in arrivo il brevetto esclusivo
Dalla città del degrado e dell'emergenza discariche, arriva una delle idee più innovative in campo del trattamento e del recupero dei rifiuti. Trasformare il Fos, la frazione di rifiuto conferita in discarica, in Mb, Mineralized Biomass per produrre asfalto da spalmare sulle strade e sulle piste ciclabili. È il progetto dell'Ama, la municipalizzata romana che si occupa di Ambiente, che presto avrà la titolarità esclusiva del brevetto. L'eco-asfalto, assicurano dall'azienda, verrà prodotto dal 2016 ed utilizzato nella città capitolina e nel resto dell'Italia. Un'invenzione rivoluzionaria che avrà ripercussioni positive sulle finanze dell'Amministrazione e un impatto benefico sull'ambiente, scongiurando l'apertura di nuove discariche.
Un risparmio di 4 milioni l'anno
Si parla di un risparmio di non meno di 4 milioni di euro l'anno, per le casse capitoline. Si tratta delle risorse necessarie per il trasporto del Fos nelle discariche fuori dentro e fuori regione. Dopo la chiusura della mega-discarica di Malagrotta, a ottobre del 2013, nel quartiere Massimina di Roma, il Fos (gli impianti di Trattamento meccanico biologico (Tmb) a Roma, ne producono oltre 90mila tonnellate all'anno) infatti, viene trasportato, con pesanti costi per le casse del comune, nei siti della Lombardia, del Piemonte e dell'Emilia Romagna.
Al posto delle discariche impianti per il trattamento del Fos
La Mineralized Biomass viene prodotta mediante la fusione a freddo tra Fos e pozzolana. Non richiede processi di trasformazione chimica o termica. Per la realizzazione del prodotto finale, il cosiddetto eco-asfalto, verranno creati nuovi impianti che potrebbero mandare direttamente in dismissione le, ormai obsolete, discariche. L'azienda municipalizzata è alla ricerca di aree morfologicamente idonee sul territorio del Lazio. La produzione, tuttavia, potrebbe anche uscire dai confini regionali per essere esportata nel resto d'Italia e all'estero, consentendo non solo ingenti risparmi sul piano ambientale, ma anche tutt'altro che trascurabili guadagni sul piano economico. Il progetto, infatti, ha già incontrato il favore del Ministero dell'Ambiente.