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L’agenda di Marino per il 2015, “risultati concreti” su rifiuti, trasporti e occupazione

Durante la prima riunione della Giunta nel 2015, il sindaco Ignazio Marino ha voluto dettare, dopo un anno pieno di difficoltà, le linee guida dell’azione di governo. Ma la maggioranza è in fibrillazione con Sel che minaccia: “Se non arrivano più investimenti per cultura, sociale e periferie, il bilancio non lo votiamo”.
A cura di Valerio Renzi
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Oggi, durante la prima riunione della sua giunta nel 2015, il sindaco di Roma Ignazio Marino ha voluto dettare l'agenda ai suoi assessori, chiesto concentrazione e risultati concreti, dopo mesi difficili tra periferie esplosive, l'inchiesta su Mafia Capitale, i dipendenti comunali sul piede di guerra, i sospetti di siluramento del sindaco da parte della sua stessa maggioranza. Ecco l'agenda del sindaco per il 2015: risultati concreti su trasporti e rifiuti, capacità di attrarre fondi europei e di spenderli al meglio. Se il 2014 è stato l'anno della razionalizzazione, ha spiegato Marino, il 2015 «dev'essere l'anno della programmazione e di azioni concrete per favorire l'occupazione"

Alta tensione però nella maggioranza in Campidoglio, con Sel che punta i piedi come mai aveva fatto fino ad ora: oggetto dei veti della sinistra della maggioranza di Marino il documento che detta le linee guida per il bilancio 2015. "Così non va bene, è invotabile ", tuona durante una conferenza stampa convocata ad hoc il capogruppo Gianluca Peciola che chiede più risorse su sociale, cultura e periferie. "A questo bilancio manca la voce della cultura, le risorse stanno a zero – punta il dito Peciola -. Come è insufficiente la parte che riguarda il sociale". E ancora rincara la dose il coordinatore di Sel Maurizio Zammataro: "La giunta ci ha proposto un piano sulle partecipate di dismissioni e vendita di quote. Noi non accettiamo operazioni ideologiche e nel piano ce ne sono perché non portano nessun risparmio al Comune. Sono solo figlie dell'idea che bisogna chiudere tutto".

Il coordinatore della maggioranza, il democratico Fabrizio Panecaldo prova a smorzare i toni e sottolinea: "Con Sel un'intesa possiamo e dobbiamo trovarla: abbiamo davanti a noi un mese di grandissimo lavoro. Ci sono delle criticità che vengono segnalate , però abbiamo il dovere di ritrovare, come sempre accaduto, l'unità. Ho chiesto un'analisi azienda per azienda. Noi dobbiamo razionalizzare le aziende, ma il rischio è che, rimanendo in piedi Ama e Atac, si vadano a mettere mille impiegati in Atac, quando ha bisogno di autisti".

Non manca di commentare i bisticci della maggioranza Alessandro Onorato, capogruppo della Lista Marchini: "Marino e Sel giocano al ‘poliziotto buono e poliziotto cattivò, ma hanno un obiettivo comune. Il finto litigio all'interno alla maggioranza serve solo per distogliere l'attenzione dei cittadini da un bilancio che, da una parte, continua ad aumentare tasse e tariffe e, dall'altra, fa cassa sugli stipendi dei dipendenti comunali e delle municipalizzate".

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