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Ius soli, news sulla riforma della cittadinanza

Ius Solis: “Chi nasce in Italia è italiano”. Marino apre ad un registro in Campidoglio

Il sindaco di Roma Ignazio Marino ha ribadito oggi in Campidoglio la sua posizione sullo ius solis, aprendo all’istituzione di un registro dei bambini nati da cittadini stranieri nella capitale.
A cura di Valerio Renzi
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Il sindaco di Roma Ignazio Marino ha ribadito oggi in Campidoglio la sua posizione sullo ius solis, aprendo all'istituzione di un registro dei bambini nati da cittadini stranieri nella capitale. "Penso che chiunque nasce dalla nostra terra da quel momento è italiano – ha dichiarato il primo cittadino – Penso che lo ius sanguinis sia sbagliato. Una persona che nasce in Italia deve essere italiano dalla nascita". Cornice delle dichiarazioni del sindco il convegno organizzato nella Sala delle Bandiere in Campidoglio con i ragazzi dei centri interculturali, in occasione dell'undicesima settimana di azione contro il razzismo promossa dall'Unar (l'Ufficio nazionale antidiscriminazioni razziali).

Marino ha anche sottolineato l'arretratezza della legislazione in tema di cittadinanza: "Sono sicuro che questo Paese la legge la cambierà. Roma cercherà di essere uno stimolo e un pungolo al Parlamento affinché il diritto di cittadinanza a chi nasce nel nostro Paese sia riconosciuto per legge".  A chi gli ha chiesto se la giunta stesse pensando all'introduzione di un registro sullo ius soli in Campidoglio, il sindaco ha risposto con sibillino "vedremo". "Stiamo riflettendo quale tipo di iniziativa possiamo realizzare con i poteri limitati, in questo settore, di un Comune – ha poi proseguito il sindaco – Ma è la Capitale del Paese e io sono fortemente convinto, lo ero da senatore presentando un disegno di legge e lo sono ancor di più da sindaco, che chi nasce nel nostro Paese deve essere cittadino italiano".

Al termine dell'iniziativa Marino ha consegnato gli attestati ai ragazzi dei centri multiculturali, nominando dieci di loro 2ambasciatori di cittadinanza" contro il razzismo. Si tratta di dieci giovani e giovanissimi tutti figli di coppie stranieri ma nati a Roma. Erano stati proprio i ragazzi a porre a Marino il tema dello ius soli: "Sindaco ci aiuti a diventare cittadini romani".

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