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Insegnanti dei bimbi rom contro lo sgombero del River: “Rischiamo di perdere questi studenti”

Trenta insegnanti della scuola di Labaro frequentata dagli alunni residente nel campo rom “Camping River”, chiedono di fermare lo sgombero senza alternative e la distruzione dei container. I docenti denunciano come stanno andando perduti gli sforzi costati anni di fatica sul piano dell’inclusione, della socializzazione e della scolarizzazione svolto con le famiglie residenti nel campo.
A cura di Valerio Renzi
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Sono trenta gli insegnati e gli ex insegnanti dell'istituto comprensivo Largo Castelseprio di Labaro, che hanno scritto e firmato una lettera aperta contro lo sgombero del Camping River e la devastazione dei container prefabbricati di proprietà di Roma Capitale, messa in atto dalla Polizia Locale. Chiedono di ricordare le parole di Don Lorenzo Milani che ammoniva: "Se si perdono i ragazzi più difficili, la scuola non è più scuola. È un ospedale che cura i sani e respinge i malati”. Ma soprattutto chiedono di mettere fine a un'azione che mette a repentaglio il lavoro svolto in questi anni dalla scuola nei confronti di famiglie e ragazzi, un patrimonio che rischia ora di andare dissipato.

"Da tempo lavoriamo, con impegno e dedizione, al processo di scolarizzazione, integrazione e socializzazione dei nostri alunni che vivono nel campo. – scrivono i docenti –  Si tratta di un lavoro complesso, pieno di difficoltà ed ostacoli, segnato anche da battute di arresto e fallimenti (ma quale docente non incontra tali problemi sul suo cammino?) ma, ne siamo molto contenti, anche da diversi successi formativi e culturali. Diversi alunni del nostro istituto, residenti nel campo, nel corso degli anni hanno proseguito con successo gli studi, ben oltre la scuola dell’obbligo, giungendo in alcuni casi perfino alla laurea".

Risultati di cui maestri e maestre si dicono "orgogliosi", ma che non è legato solo al rendimento scolastico ma anche "al faticoso processo di inclusione". "Tutto questo lungo lavoro – prosegue la missiva – che ha richiesto impegno, costanza, capacità di mettersi in gioco e di superare le, pur sempre presenti, difficoltà comunicative legate a differenze culturali evidenti, rischia di essere vanificato dallo sgombero, senza alternative credibili, che le famiglie dei nostri alunni stanno subendo in queste settimane". Una situazione di precarietà, ansia e allarme che "ha allontanato molti ragazzi dalla scuola vanificando il faticoso lavoro, loro e nostro".

Per questo Valentina Bellini, Carmen Brancatelli, Patrizia Casagrande, Ileana Conte, Alice Croce, Valentina D'Amico, Flavia D'Angeli, Giulia David, Lina De Salvo, Piera Diaco, Tatiana Di Dio, Clementina Fontanella, Daniela Gizzi, Isabella Macarini, Chiara Monti, Michela Orazi, Giuseppina Pandini, Manuela Pattarini, Annalisa Penzo, Ornella Piani, Patrizia Pierini, Antonietta Raimo, Roberta Rossi, Andrea Santilli, Veronica Pulvirenti, Daniela Severino, Pompea Tretola, Carmelina Urso, Emanuela Viggiano, Rachele Vittoria, insegnanti di questi alunni chiedono che lo sgombero definitivo senza soluzioni alternative non allontani i giovani dalla scuola.

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