Influenza, in arrivo il picco di stagione: metterà a letto 150.000 romani

Arriverà la settimana prossima il picco dell'influenza stagionale, la cui diffusione potrebbe essere limitato dalla vaccinazione. Per quanto riguarda la Regione Lazio è in aumento la richiesta di vaccini da parte delle aziende sanitarie. Lo rende noto l'assessore alla Sanità della Pisana Alessio D'Amato: "Tutte le Asl della Regione hanno acquistato più dosi di vaccino rispetto all’anno passato. Fino ad ora sono state comprate infatti 975 mila dosi, ovvero ventiquattromila in più rispetto allo scorso anno". Nonostante l'alta richiesta, nessun problema per le scorte di vaccini, come invece avvenuto in altre regione. A vaccinarsi sono in via prioritaria i soggetti a rischio, come chi è affetto da malattie croniche e gli ultra sessantacinquenni, che D'Amato invita a vaccinarsi, ricordando come "il vaccino antinfluenzale è completamente gratuito e sicuro per gli over 65 anni, per il personale sanitario e di pubblica sicurezza e da quest’anno anche per i donatori di sangue". L'influenza nelle prossime due settimane, secondo i calcoli del sistema Sorveglianza integrata dell’influenza, metterà a letto circa 150 mila romani con un incidenza del 50 per 1000, manifestandosi con sintomi come brividi, alta temperatura e dolori muscolari.

Un milione e mezzo di italiani già colpiti dall'influenza

Nella settimana dal 17 al 23 dicembre 2018 sono state contagiate, secondo il rapporto Influnet dell'Istituto Superiore di Sanità 225.000 persone, portando così il numero complessivo di italiani colpiti dall'influenza in questa stagione a un milione e mezzo. "Al momento, anche se siamo entrati nella fase epidemica – ha spiegato il direttore del Dipartimento malattie infettive dell'Iss Gianni Rezza – l'andamento dei casi è più a rilento rispetto alla scorsa stagione, pur rilevandosi un loro aumento. I virus influenzali che stanno circolando maggiormente sono l'AH3N2, che colpisce maggiormente gli anziani, e l'AH1N1, virus che è è stato responsabile della pandemia influenzale del 2009. Ma il fatto che l'aumento dei casi proceda più a rilento può dipendere da vari fattori, come la suscettibilità della popolazione o la mutazione dei virus".