Incidente Cassino-Atina: 28enne cileno fermato per omicidio stradale. Guidava sotto oppiacei
È ritenuto responsabile di "omicidio stradale e guida in stato di alterazione psicofisica". Si tratta di un 28enne di origini cilene, il conducente della Suzuki che si è schiantata contro una Lancia nella serata del 13 aprile lungo la superstrada Cassino-Atina. C'era lui lo scorso sabato sera al volante dell'auto quando ha causato un incidente mortale sulla Sora-Cassino. Nello schianto sono morte due persone, entrambe all'interno della sua macchina. Gli accertamenti clinici hanno confermato il sospetto che l'uomo si fosse messo alla guida sotto l'effetto di oppiacei. Il giorno dopo l'incidente si era allontanato dall'ospedale per far perdere le proprie tracce. Per qualche giorno era riuscito a sfuggire alle forze dell'ordine, ma ieri pomeriggio è stato rintracciato e bloccato. Accompagnato presso gli uffici dei Carabinieri, è stato dichiarato in stato di fermo con l'accusa di omicidio stradale. L'uomo è stato bloccato dai militari della Sezione Operativa e Radiomobile della Compagnia di Cassino, insieme al Comando Compagnia Carabinieri di Ostia. In base a quanto si apprende l'uomo era già al centro di varie vicende penali: era accusato di reati commessi in materia di sostanze stupefacenti e contro il patrimonio. Il cileno era inoltre colpito da un ordine di espulsione dal territorio Nazionale.
Due persone morte nell'incidente
Nello scontro hanno perso la vita due persone di origine cilena a bordo della Suzuki. L'intera famiglia all'interno della Lancia Ypsilon è rimasta gravemente ferita, tra questi una bambina di pochi mesi. Erano stato soccorsi dagli uomini del 118, per poi essere trasportati in codice rosso al Pronto Soccorso dell'ospedale Santa Scolastica di Cassino. La piccola era stata trasferita in eliambulanza al Policlinico Gemelli di Roma. Le salme dei due uomini cileni, su disposizione del magistrato di turno della Procura di Cassino, sono state trasferite nell'obitorio dell'ospedale di Cassino.