Incendio a Rieti, Braulina Cozzula ha dato fuoco al marito Valerio Amadio: lei è grave in ospedale
Restano gravi le condizioni di Braulina Cozzula, la donna che lunedì 25 novembre ha dato fuoco al marito, Valerio Amadio. Lui è morto bruciato vivo, in preda ad atroci sofferenze. Lei ha riportato ustioni sul 50% del corpo, ed è ancora ricoverata in ospedale, piantonata perché in stato di arresto per omicidio volontario. Non si conoscono i motivi per cui Braulina abbia dato fuoco al marito: i figli della coppia, di 7 e 5 anni, sono stati ascoltati in forma protetta dagli investigatori della Squadra Mobile, ma per ora non si sa se abbiano detto qualcosa di rilevante ai fini delle indagini. I ragazzi non sono rimasti feriti nell'incendio, ma hanno assistito impotenti alla scena: sono quindi in stato di shock, così come i condomini che hanno sentito le urla strazianti di Amadio provenire dall'appartamento. Una vicenda questa, ancora avvolta nel mistero: sembra che Braulina e Valerio avessero litigato quel pomeriggio, ma nulla aveva fatto presagire una tragedia del genere.
Incendio a Rieti, moglie dà fuoco al marito al culmine di una lite
Secondo quanto riferito dai vicini della coppia, Braulina e Valerio non litigavano in modo particolarmente violento, anche se lei ultimamente sembrava molto stressata. Sembra che Amadio avesse chiamato la polizia poco prima della tragedia, perché Braulina era uscita con i ragazzini e pensava non volesse fare ritorno. E invece poi è tornata nell'appartamento, ma solo per svuotare addosso al marito le due taniche di benzina che aveva comprato poco prima. Non è chiaro se dopo aver dato fuoco a Valerio abbia deciso di uccidersi, o se sia rimasta ferita per un caso fortuito. A queste domande potrà rispondere solo lei quando e se si sveglierà dopo le gravi ustioni riportate. E forse chiarirà il perché abbia deciso di compiere questo gesto. Dopo l'incendio, il palazzo è stato evacuato, ma alcuni inquilini sono rientrati già ieri nelle loro abitazioni. L'appartamento dove ha perso la vita Amadio, invece, è inagibile.