In 1500 per il ‘Pidocchietto’, il parroco fa marcia indietro: “Il Cinema delle Provincie riaprirà”
Ieri pomeriggio circa 1500 persone si sono ritrovate in viale delle Provincie per salvare il ‘Pidocchieto', il nome con cui tutti nel quartiere conoscono il cinema parrocchiale. La notizia della chiusura della Sala delle Provincie d'Essai si era diffusa la scorsa settimana, la decisione presa dal nuovo parroco di Sant'Apollonio in base ai conti in rosso della sala cinematografica (un passivo contabilizzato in 30.000 euro lo scorso anno) e dalla necessità per la parrocchia di avere uno spazio a disposizione per le proprie iniziative.
Ma la mobilitazione dei cittadini di piazza Bologna ha convinto il parroco Manlio Asta a fare una prima parziale marcia indietro. Una scelta comunicata lo scorso sabato sulla pagina Facebook della parrocchia: "Nel corso di questa settimana molte persone della comunità parrocchiale e del territorio mi hanno rappresentato il ruolo storico e simbolico della nostra sala nel quartiere, e molti hanno manifestato, sui social network e sulla stampa, il proprio dissenso e il desiderio che la sua attività continui. Il Consiglio per gli affari economici della parrocchia, con la collaborazione anche delle persone che lavorano nel cinema, ha deciso di fare tutti i dovuti approfondimenti per verificare se emergono le condizioni economiche per la riapertura della sala: sia per me che per tutti voi è di estrema importanza che ci sia equilibrio tra la previsione delle entrate e quella delle uscite".
La scelta di provare a tutti i costi a tenere aperto il cinema è stata confermata ieri durante l'incontro con i cittadini accorsi per salvare il Pidocchietto. In ogni caso il parroco "pur ringraziando tutte le persone e le realtà che mi hanno contattato proponendosi" di gestire la sala, ha scelto che se il cinema delle Provincie continuerà a vivere sarà sempre la parrocchia a gestirlo. "Anche alla luce del clamore che questa vicenda ha creato e delle tantissime persone che hanno espresso il loro dissenso e la loro protesta (in particolare sui social), immagino e mi auspico che in caso di riapertura, in un’ottica di corresponsabilità, la totalità di coloro che hanno manifestato il loro amore per il nostro storico “Pidocchietto”, traducano questo sentimento nella sottoscrizione di abbonamenti", sottolinea ancora il parroco nel suo comunicato.