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Impianto Tmb Salario, Muroni (LeU): “Utilizzare la legge sugli ecoreati, a rischio la salute”

La parlamentare di LeU ed ex presidente di Legambiente Rossella Muroni ha chiesto al ministro dell’Ambiente Sergio Costa di accompagnarla all’interno dell’impianto Tmb Salario dell’Ama, di cui i cittadini chiedono la chiusura, vivendo assediati dai miasmi. Intanto del caso si è interessata la magistratura: “Usare la legge sugli ecoreati è possibile, a rischio la salute dei cittadini”.
A cura di Valerio Renzi
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Rossella Muroni, ex presidente nazionale di Legambiente ora in parlamento con Liberi e Uguali, è anche residente da molti anni a Settebagni, borgata all'estrema periferia Nord-Est della capitale, il quadrante investito dall'impatto dell'impianto Tmb Salario dell'Ama. I cittadini da anni chiedono la chiusura del sito di trattamento dei rifiuti, che costringe decine di migliaia di cittadini a convivere con i miasmi provenienti dall'impianto. Un disagio a cui si sommano le preoccupazioni per la salute.

Nei mesi estivi la situazione, complice il fragilissimo equilibrio del ciclo dei rifiuti romani che al minimo in toppo va in sofferenza, è notevolmente peggiorata con l'impianto utilizzato come discarica temporanea e i residenti costretti a vivere nei mesi estivi chiusi in casa, mentre vedono le loro case svalutarsi e la loro qualità della vita peggiorata drasticamente. Così la vicenda del Tmb Salario, da cronaca di quartiere, è diventato uno dei temi centrali del dibattito politico nella capitale, arrivando a interessare anche la magistratura dopo un esposto presentato da centinai di cittadini. Solo alcuni giorni fa i pm della procura di Roma si sono recati in visita all'interno del Tmb.

La parlamentare romana di LeU, una lunga esperienza in fatto di inquinamento e battaglie ambientali, non ha dubbi sulla dimensione e la gravità del problema: "Credo ci siano fermamente ci siano tutti gli estremi per utilizzare la legge sugli ecoreati, quello che sta avvenendo è un'opera di inquinamento del territorio che mette a rischio la salute dei cittadini".

Sul tema Rossella Muroni ha presentato un'interrogazione in commissione Ambiente rivolta al ministro dell'Ambiente Sergio Costa. "Ho avuto modo di conoscere Sergio Costa quando era al vertice del Corpo forestale dello Stato e poi dei Carabinieri Forestali in Campania e io ero presidente di Legambiente – spiega a Fanpage.it – Il suo contributo nella lotta contro le ecomafie e nel far emergere la verità sulla terra dei fuochi è stato fondamentale. Per questo ora che è ministro gli chiedo di accompagnarmi all'interno dell'impianto per verificare cosa sta accadendo".

"Costa ha scelto di istituire con un decreto datato allo scorso 8 agosto una cabina di regia anticrisi sull'emergenza rifiuti nella capitale – aggiunge – Arrivare un commissariamento sarebbe una sconfitta per tutti, ma è sotto gli occhi di tutti la difficoltà di Roma Capitale e Regione Lazio a tracciare una road map e arrivare nel tempo più breve possibile alla chiusura dell'impianto".

Secondo Muroni le colpe della situazione romana vengono da lontano, "almeno 15 anni", e riguardano le "amministrazioni di ogni colore politico", ma è necessario per cambiare le cose non fare promesse irrealizzabili: "Il piano industriale di Ama dice che l'impianto chiuderà quando la raccolta differenziata arriverà oltre il 70%, da cronoprogramma per la fine del 2019. Ma questo è un obiettivo semplicemente irrealistico: bisogna investire sul porta a porta, sulla differenziata spinta ma purtroppo non è un obiettivo raggiungibile da un giorno all'altro":

"Se manifesterò con i cittadini nelle prossime settimane? Ho partecipato a un'assemblea con centinaia di persone che si è tenuta nella sala del III Municipio e sì, senza dubbio come rappresentante delle istituzioni ma anche come residente che vive il loro stesso problema sarò al loro fianco anche in piazza", conclude la parlamentare.

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