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Imen Chatbouri trovata morta sotto Ponte Sisto, gli amici: “Qualcuno l’ha spinta”

Imen Chatbouri è stata trovata morta sotto Ponte Sisto a Roma, forse precipitata dal parapetto, ma gli amici sono convinti che non si sia buttata già da sola. Secondo chi le voleva bene qualcuno l’ha spinta per farla cadere di sotto, fino a schiantarsi sulla banchina del Fiume Tevere. Sul caso indaga la Polizia di Stato.
A cura di Alessia Rabbai
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Imen Chatbouri, la donna di 37 anni, ex campionessa di atletica tunisina trovata morta sotto Ponte Sisto a Roma, potrebbe essere deceduta a seguito di un volo di oltre 10 metri dal parapetto rivolto verso il fiume Tevere, per poi finire sulla banchina a ridosso di un muro, uno schianto risultatole fatale. È una delle ipotesi passate al vaglio dagli investigatori della Polizia di Stato che stanno indagando sul caso. Ma chi la conosceva e le voleva bene è convinto che non si sia trattato di un gesto volontario. "Imen non può essersi buttata di sotto da sola, anche se fosse stata ubriaca" ha detto la sua ex coinquilina intervistata da Il Messaggero – qualcuno deve averla spinta giù" Una convinzione data dal fatto, racconta la sua ex compagna di appartamento, che l'amica "ha combattuto e vinto due tumori – ha spiegato – amava la vita e le dava valore". Su Facebook Imen utilizzava il soprannome di Miscia Love. Le ultime immagini della donna in un video impostato come immagine del profilo, dove si riprende indossando un abito dorato e bellissima, con alle spalle la Fontana di Trevi, che tanto amava.

Imen Chatbouri morta sotto Ponte Sisto

Il cadavere di Imen Chatbouri è stato trovato da una passante che lo ha notato intorno alle ore 10.30 di ieri mattina giovedì 2 maggio e ha dato l'allarme chiamando i soccorsi. Imen, che faceva saltuariamente la personal trainer in un centro sportivo, era riversa a terra in tenuta da lavoro, con fuseux, giacca leggera e scarpe da ginnastica. Era già senza vita quando il personale sanitario del 188 è arrivato sul posto e si ipotizza che il decesso risalga a qualche giorno prima del rinvenimento. Aveva il volto tumefatto ma da un primo esame del cadavere pare non siano stati trovati segni di violenza. Tuttavia per far luce sulle cause che hanno portato alla morte della 37enne sarà necessario attendere i risultati dell'autopsia.

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