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Covid 19

Il vaccino per il coronavirus sviluppato a Pomezia potrebbe essere pronto entro settembre

Lo Jenner Institute dell’Oxford University ha raggiunto un accordo con la multinazionale AstraZeneca per lo sviluppo del candidato vaccino per il nuovo coronavirus. L’azienda produrrà e distribuirà l’eventuale vaccino a livello mondiale. Il laboratorio di Pomezia continuerà ad occuparsi della produzione delle dosi per la sperimentazione. Piero Di Lorenzo, presidente della Irbm di Pomezia, ha dichiarato all’agenzia Lapresse che se tutto va bene a settembre il vaccino per il coronavirus sarà pronto per essere utilizzato su larga scala.
A cura di Enrico Tata
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Lo Jenner Institute dell'Oxford University ha raggiunto un accordo con la multinazionale AstraZeneca per lo sviluppo del candidato vaccino per il nuovo coronavirus. L'azienda produrrà e distribuirà l'eventuale vaccino a livello mondiale. Così ha fatto sapere Irbm, il laboratorio di Pomezia che sta producendo le prime dosi nei suoi laboratori. La Advent di Pomezia proseguirà "le attività per la messa a punto e la produzione delle dosi necessarie alle prossime fasi di sperimentazione clinica. Inoltre insieme alla capogruppo Irbm è stato già rinnovato sia ai partners del progetto che al Governo italiano l'impegno di continuare a mettere la propria expertise specifica e la propria capacità produttiva a disposizione del programma al fine di supportare le successive fasi di sviluppo, validazione e produzione del vaccino". L'accordo prevede che se il candidato vaccino di Pomezia si dimostrerà sicuro ed efficace e otterrà il via libera dalle autorità sanitarie mondiali, allora AstraZeneca si occuperà di avviare la produzione in larga scala.

Intanto la sperimentazione del vaccino va avanti ed è già cominciata su volontari sani. Piero Di Lorenzo, presidente della Irbm di Pomezia, ha dichiarato all'agenzia Lapresse che se tutto va bene a settembre il vaccino per il coronavirus sarà pronto per essere utilizzato su larga scala. I tempi, in ogni caso, sono legati a mille variabili: "Quello che si può dire, è che in questo momento sono in corso i test clinici sull'uomo, su 520 volontari sani e si sta già predisponendo la partenza di un test clinico su 3000 volontari sani. Noi siamo molto attivi nel produrre e distribuire le dosi necessarie di vaccino alla sperimentazione, e se questi test daranno un responso positivo, entro fine settembre potremmo avere il vaccino".

Come funziona il vaccino progettato a Pomezia

Due mesi fa Di Lorenzo aveva dichiarato a Fanpage.it che entro giugno sarebbero state pronte le prime mille dosi per le sperimentazioni sugli animali. Invece già oggi, 30 aprile, dopo poco più di un mese, sono già in corso le sperimentazioni sugli esseri umani. Il laboratorio di Pomezia, ricordiamo, è quello che ha realizzato anche il vaccino anti-ebola e lo Jenner Institute ha realizzato il vaccino anti-mers in sperimentazione in Arabia Saudita. A Oxford hanno sintetizzato il gene della proteina spike del nuovo coronavirus, cioè la proteina che trasmette il contagio e aggredisce il sistema immunitario umano.

Questo gene depotenziato deve essere inserito nell'organismo umano: "C'è bisogno di uno shuttle, di un veicolo che lo introduca nell'organismo. Noi abbiamo questo expertise (letteralmente competenza, abilità ndr.) particolare, messo appunto in occasione della produzione del vaccino anti ebola, fatto nei nostri laboratori e l'abbiamo messo a disposizione. In pratica abbiamo caratterizzato l'adenovirus, cioè il virus del raffredore, che è stato reso innocuo ed è stato utilizzato come un veicolo, il nostro shuttle, sul quale viene caricato il gene della proteina spike che è stato sintetizzato ad Oxford ed è stato depotenziato. L'obiettivo, come detto, è quello di trasportarlo nell'organismo umano".

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