Il sindaco di Alatri scrive ai giornalisti: “Siamo feriti, non omertosi”
Il sindaco di Alatri, Giuseppe Morosini, ha deciso di scrivere una lettera aperta, indirizzata ai giornalisti che si stanno occupando del caso dell'omicidio del 20enne Emanuele Morganti, massacrato all'esterno di una discoteca del comune in provincia di Frosinone. Una vicenda che ha scosso nel profondo la comunità che Morosini rappresenta, e l'opinione pubblica, per la brutalità e l'insensatezza della violenza che ha ucciso Morosini. Difende la sua comunità, il suo paese e i suoi concittadini Morosini, chiedendo agli organi di stampa di non diffondere un'immagine esclusivamente negativa di Alatri.
Gentilissime Redattrici e Redattori,
con il cuore in mano Vi chiedo di restituire dignità e verità a questa mia Città e alla mia Gente. So bene che state facendo il vostro mestiere, raccogliendo e comunicando le notizie, ma proprio per questo e col massimo rispetto per il vostro lavoro,Vi invio questa mia con preghiera di pubblicazione e massima diffusione.
La città che viene dipinta in questi giorni non è Alatri, non è la mia Alatri, alla quale non appartengono le frasi ricorrenti di "città omertosa" o "territorio violento e senza Stato", perché non corrispondono assolutamente alla cultura ed al costume di questa Città e di questo territorio.
I fatti accaduti lo scorso 25 di marzo sono gravissimi ed hanno generato nel tessuto sociale di Alatri una ferita così profonda che solo con grande difficoltà e fatica potremo rimarginare. La generalizzazione e parziale interpretazione dei fatti e delle opinioni, generato dalla spinta al conformismo dei media, ci hanno ferito, offeso, vilipeso e danneggiato. E' noto che una forte esposizione ai media, può convincere il fruitore comune anche di realtà non vere. Non posso accettare che la mia comunità, notoriamente pulita e civile, venga ulteriormente infangata e vilipesa.
In qualità di Sindaco, non posso permetterlo, perché la mia Città non lo merita!
La mia Gente è gente perbene! Non siamo avvezzi alla violenza, alle tragedie simili ed alle telecamere usate solo per una effimera ribalta mediatica. Siamo orgogliosi, tenaci, generosi e spontanei come ancora si usa nei piccoli centri della provincia italiana. Per l’immane tragedia subita, oggi, siamo inebetiti dal dolore, sbigottiti, impietriti e forse proviamo anche un po’ di vergogna, ma non possiamo essere giudicati omertosi, solo perché rispettiamo il dolore e il riserbo che la circostanza richiede.
Alatri è la Città della Cultura e degli Studi; Alatri è la Città delle libertà civili difese a prezzo della vita di decine di Concittadini dal Risorgimento, alla guerra di liberazione dal Nazifascismo. E' notoriamente ritenuta il salotto buono della Ciociaria, tanto che in essa sono passati i nomi più illustri e noti della cultura italiana del ‘900, da Pirandello e Zavattini, a Grazia Deledda e Luce D'Eramo.
Alatri è una Città accogliente, pulita, ordinata, ancora a misura di uomo; meta di consistenti flussi turistici grazie alle vestigia della sua millenaria storia: dalle mura Ciclopiche, al Cristo nel Labirinto, dal Proto cenobio di S. Sebastiano al Miracolo Eucaristico dell'Ostia Incarnata. Le manifestazioni culturali attraggono ospiti da tutta Italia: la rievocazione storica del Venerdì Santo e il festival del Folklore, su tutte.
Alatri è quella che ha reagito civilmente in un silenzio assordante, come una sola ed unita comunità, nelle fiaccolate organizzate, prima nei luoghi cari ad Emanuele e successivamente nei luoghi più istituzionali.
Ma Alatri è soprattutto nel cuore straziato di mamma Lucia, nella sua dignità e nella sua immensa Carità. Le sue parole pesano sulle coscienze di tutti noi, di tutti voi, come macigni, perché siamo rappresentanti delle istituzioni, perché ciascuno di noi è padre e madre.
Interpretando il sentimento dei miei Concittadini, sento forte il dovere di difendere in ogni modo questa storia, questa cultura e questa dignità e per questo chiedo anche a Voi, uomini e donne dell'informazione, di tutelare questi irrinunciabili valori, abbassando la pressione mediatica ed il frastuono prodotto, ripristinando un giusto silenzio necessario ad alimentare la doverosa riflessione che il tragico momento impone.
Confidando nella Vostra condivisione Ringrazio e Saluto tutti!
IL SINDACO
Ing. Giuseppe MORINI
Tanti i commenti alla lettera sulla pagina Facebook ufficiale del comune di Alatri. E c'è chi, come Beatrice, chiede se le istituzioni prenderanno anche iniziative concrete: "Ma il comune di Alatri si costituirà parte civile contro i criminali che hanno ucciso quel ragazzo? Oltre alle fiaccole e manifestazioni si dimostrerà che la gente non è collusa?".