Il ricordo della mamma di Luca Varani: “Oggi avresti dovuto compiere 24 anni…”
"Oggi…22 gennaio è il tuo compleanno…avresti dovuto compiere 24 anni..invece contiamo 324 giorni dalla tua morte". Con un lunghissimo post pubblicato su Facebook Silvana, la mamma di Luca Varani, ricorda il figlio, ucciso da Marco Prato e Manuel Foffo nella notte tra giovedì 3 e venerdì 4 marzo. Secondo gli inquirenti Luca, 23 anni, è stato ammazzato con oltre cento tra coltellate e martellate dopo una notte di violenze e torture nell'appartamento di Foffo in via Igino Giordani a Colli Aniene. Per i pm il delitto è aggravato "dalla crudeltà" e dai "motivi abietti e futili" dei due ragazzi. Ricorda ancora la mamma di Varani:
"Tutto quell'amore che incondizionatamente ti abbiamo dato, non è servito a nulla, quando un giorno hai incontrato il lupo cattivo, non quello che ti raccontavo nelle favole, un lupo, che io stessa non so descrivere, perché non fa parte della nostra vita, io stessa non l'ho mai incontrato, lui vive nei quartieri così detti per bene, è un lupo con un quoziente intellettivo al di sopra della norma, insomma un modello di lupo, all'apparenza, ma che si è rivelato subito un lupo di una ferocia inaudita, disumana, raccapricciante, che ne noi ne tanto meno tu…eravamo abituati a vedere. Questo lupo il giorno 4 marzo, ti ha portato via da noi, tutto quell'amore che fino ad allora avevi ricevuto si è trasformato in malvagità al di sopra di ogni regola e misura. Chissà cosa avrai pensato in quei momenti, se avrai avuto la capacità di pensare o se la paura per quello che ti stava succedendo, avrà prevaricato su tutto! Io ero in casa quella mattina, ignara di quello che ti stava accadendo, tranquilla, perché dovevi essere al lavoro, in quel preciso momento che la mostruosità si era abbattuta su di te..sul tuo corpo e ti aveva fatto del male…così..gratuitamente, senza logica, ne motivo, senza una ragione.
"‘E' impensabile – scrive Silvana in un altro passaggio della lunga lettera – che dei ragazzi, possano portare a termine la vita di un'altro giovane, così per il proprio desiderio di vedere che effetto che fa guardare morire torturato un suo simile".