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Roma, il sindaco Ignazio Marino si è dimesso

Il sindaco Marino, per ora, non ha intenzione di lasciare. Intanto si sono già dimessi gli assessori Causi, Esposito e Di Liegro. Lo stesso ex vicesindaco Causi, accompagnato dall’assessore Sabella, si starebbe recando in Campidoglio per convincere Marino a lasciare.
A cura di Valerio Renzi
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Aggiornamento ore 19,30: il sindaco di Roma, Ignazio Marino, si è dimesso. A breve pubblicherà un videomessaggio su Facebook.

Aggiornamento ore 19: Ignazio Marino potrebbe annunciare a breve le sue dimissioni. Lo si apprende da ambienti del Campidoglio. Così scrive l'Ansa.

Causi e Sabella da Marino: "È finita, meglio dimettersi"

Aggiornamento ore 17,30: Il Pd verso la mozione di sfiducia a Ignazio Marino. È quanto si apprende da ambienti del Partito democratico dopo l'intenzione manifestata dal sindaco di non dimettersi nonostante le richieste arrivate dal suo partito. Intanto l'ex vicesindaco Causi e l'assessore Alfonso Sabella si starebbero recando, dopo la riunione con Orfini al Nazareno, in Campidoglio per chiedere formalmente le dimissioni al sindaco Marino. "Siamo stati incaricati di portare al Sindaco valutazioni politiche emerse nella riunione", ha detto Causi uscendo. Alla sede del Pd stanno cominciando ad arrivare i consiglieri comunali per incontrare Matteo Orfini. Da quanto si apprende anche altri assessori sarebbero pronti a presentare le dimissioni. Rimarrebbero fedeli al primo cittadino solo l'assessore all'Ambiente Estella Marino e l'assessore al Patrimonio Alessandra Cattoi. Secondo alcune voci di corridoio, nel Pd si starebbe pensando alle dimissioni in massa dei consiglieri comunali del partito.

"Il sindaco di Roma non può mentire. Non può usare risorse pubbliche a fini personali. Così ferisce la città, così tradisce i tanti cittadini che gli avevano creduto, e noi tra questi. Accolga il nostro invito: o riesce a dimostrare di avere ragione o si dimetta, eviti a sè stesso e alla capitale d'Italia l'onta di una mozione di sfiducia o di dimissioni in massa dei consiglieri. Dimostri di amare Roma". Scrive così su Facebook il vicepresidente della Regione Lazio Massimiliano Smeriglio (Sel).

"Marino intenzionato a non dimettersi"

"Al momento non è stata presa nessuna decisione. Il sindaco è intenzionato a continuare ed è in corso una discussione seria e approfondita". A dirlo è l'assessore ai lavori pubblici e coordinatore per il Giubileo Maurizio Pucci, uscendo dalla riunione di giunta. Matteo Orfini sta parlando in questi minuti con gli assessori del Pd della giunta di Ignazio Marino alla sede nazionale del Pd al Nazareno. Slitta invece l'incontro tra Orfini e Paolo Cento (Sel). Ignazio Marino, dopo aver parlato con i consiglieri di maggioranza in Campidoglio, ora starebbe incontrando i presidenti di Municipio. Il sindaco starebbe valutando se ci siano o meno le condizioni politiche per proseguire il suo mandato.

Rossi Doria: "Non mi sono dimesso". Si dimette l'assessore Di Liegro

"Non ho usato la parola dimissioni. Ho fatto una riflessione chiedendo a tutti se, dato che siamo in democrazia, c'è o meno una maggioranza per governare. Una riflessione che è ancora in corso". Dimissioni non formalizzate quindi quelle dell'assessore alla scuola di Roma, Marco Rossi Doria. Dovrebbe essersi dimessa invece l'assessore al turismo Luigina Di Liegro, anche lei nominata dopo il rimpasto di giunta.

Aggiornamento ore 15.00: "Marino io credo sia una persona responsabile e si dimetterà da solo, prenderà atto di una situazione ormai non più sostenibile. Altrimenti andremo in consiglio comunale. E quando c'è un voto di sfiducia in democrazia la giunta sfiduciata ovviamente dovrà dimettersi". Così Paolo Cento, coordinatore Sel Roma. Per le 16 dovrebbe essere in programma una riunione con Matteo Orfini in cui si discuterà della possibile sfiducia al sindaco Marino. Intanto il direttore del Tg de La7, Enrico Mentana, su Facebook dice la sua sul comportamento del Partito Democratico nei confronti del sindaco di Roma. "Al di là di ogni altra considerazione è impressionante l'intensità dell'odio che il PD ha sviluppato verso un suo iscritto e ex senatore, che è diventato sindaco dopo aver vinto le primarie e le elezioni. È un caso Prodi-Quirinale al contrario: tutti ora lo vogliono eliminare, e non si trova nessuno che rivendichi di averlo scelto". Così Mentana.

Si dimettono Causi, Esposito e Rossi Doria

Arriva la notizia delle dimissioni dell'assessore ai Trasporti e senatore dem Stefano Esposito, dell'assessore alla Scuola Rossi Doria e del vicesindaco e parlamentare Marco Causi. Gli esponenti del Pd, arrivati in giunta durante l'ultimo rimpasto, hanno sottolineato come non ci siano più le condizioni per proseguire. Il gesto è un aut-aut per il sindaco Marino. Se non arrivasse la notizia delle dimissioni Sel e Pd sarebbero pronti a presentare una mozione di sfiducia in aula.

Aggiornamento ore 13.30: Potrebbero essere annunciate alla stampa attorno alle 15.00 le dimissioni di Ignazio Marino. Piazza del Campidoglio è invasa da giornalisti e telecamere. Si stanno radunando anche diversi supporter dell'opposizione di controtesta che stanno intonando cori e slogan, "vattene a casa,  Marino vattene a casa" scandiscono pronti a festeggiare le dimissioni del sindaco. Da quanto si apprende la giunta non sarebbe ancora iniziata e sarebbe in corso una riunione degli esponenti del Partito democratico nella sala degli Arazzi. Con il sindaco gli assessori del Pd e tutti gli eletti. Se Marino non si dimettesse una parte dei consiglieri del Pd sarebbe pronto a presentare mozione sfiducia in aula.

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Esposito: "Deve solo decidere come Morire"

Aggiornamento ore 12.00: "E' probabile che l'avventura di Marino alla guida del Comune di Roma stia per finire, ma le modalità le deciderà lui perché a un condannato a morte si concede la scelta. E' probabile, per quanto riguarda la modalità vedremo, è lui che decide, è lui il Sindaco. La prospettiva è quella di un commissario con voto a maggio". Così il senatore Stefano Esposito, assessore al comune di Roma. Intanto la riunione di giunta è stata ulteriormente posticipata alle 13. Secondo quanto si apprende, Marino ora sarebbe in riunione con il vicesindaco Causi

Aggiornamento ore 11.30: a chiedere a Marino a dimettersi potrebbero essere gli stessi assessori, in particolare quelli nominati nell'ultimo rimpasto e nominati dal Partito democratico. Tra questi l'assessore ai Trasporti Stefano Esposito che entrando in Campidoglio ha commentato la situazione con un laconico: "Aspettate e vedrete".

Aggiornamento ore 11.00: la riunione di Giunta è slittata alle 12.00, dice Sabella "perché ci sono stati dei problemi". Intanto parla anche l'assessore ai Lavori Pubblici Maurizio Pucci: "L'ultima volta che ho parlato con il sindaco è ieri sera e mi ha detto che avrebbe restituito i soldi e rinunciato alla carta di credito. Non c'è nessuna modifica tra ieri sera e stamattina. Non abbiamo parlato di dimissioni, non è stato oggetto di discussione".

Sel, di fronte alle mancate dimissioni, starebbe lavorando ad una mozione di sfiducia su cui potrebbero convergere anche i consiglieri dem. "E' evidente che i passi annunciati da Marino non sono più sufficienti. Il Sindaco valuti se esistono ancora le condizioni per proseguire il suo mandato. Per Sel rimane comunque indispensabile che siano chiarite nelle prossime ore tutte le vicende relative alle spese di rappresentanza perché altrimenti verrebbe meno la sua autorevolezza", ha detto il responsabile di Sel a Roma Paolo Cento.

Aggiornamento ore 10.00: Alle 11.00 si riunirà la Giunta Capitolina e l'assessore alla Legalità Alfonso Sabella arrivando in Campidoglio ha risposto così a chi gli chiedesse della situazione: "Tira l'aria che tirava ieri sera. Io non sono un politico quindi valutazioni di quel tipo non dovete chiederle a me. Se Ignazio Marino vorrà prendere delle decisioni ne prenderemo atto".

Orfini chiede al sindaco di dimettersi: Marino sotto assedio

Una situazione insostenibile, un logoramento che per il Partito democratico rischia di essere fatale. Se ieri il commissario di Roma e presidente del partito Matteo Orfini avrebbe chiesto a Ignazio Marino di dare le dimissioni, vuol dire che i nodi sono del "caso Marino" sono davvero arrivati al pettine. In serata l'ultima mossa del sindaco: "In questi due anni ho speso con la carta di credito messa a mia disposizione dal Comune meno di 20.000 euro per rappresentanza, e li ho spesi nell'interesse della città. È di questo che mi si accusa? Bene, ho deciso di regalarli tutti di tasca mia a Roma e di non avere più una carta di credito del Comune a mio nome".

Marino nonostante tutto vorrebbe andare avanti, a questo punto contro tutto e tutti. Allora non si esclude una mozione di sfiducia in aula Giulio Cesare. Se ad esempio la presentasse Sel, non è escluso che i consiglieri di maggioranza, o una parte di essi, non decidano di votarla. E Orfini oggi pomeriggio dovrebbe incontrare proprio il coordinatore di Sel Paolo Cento per discutere della questione.

Ipotesi voto in primavera: "Il male minore"

Matteo Renzi è furioso per il "caso Marino" e vorrebbe cambiare strategia: se prima il Nazareno puntava a mantenere in sella il sindaco per evitare di andare ad un voto che rischia di consegnare il Campidoglio al Movimento 5 Stelle, con un Pd in crisi di consensi tra mafia capitale e un primo cittadino per niente amato dai romani, ora Renzi sarebbe disposto ad andare al voto in primavera, mettendo in conto di perdere il governo della Capitale.

Dentro il Pd c'è chi da già per scontato di saltare un turno e chi ipotizza di non presentare proprio il simbolo del partito, puntando su una lista civica sostenuta direttamente dal premier. E spunta con insistenza il nome del centrista Alfio Marchini.

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