Il III e l’VIII Municipio di Roma andranno al voto tra il 15 aprile e il 15 giugno
Manca solo l'ufficialità sulla data, ma il prefetto di Roma Paola Basiloni ha chiarito che il voto per il rinnovo del III e l'VIII Municipio di Roma si terrà tra il 15 aprile e il 15 giugno, associato al prossimo turno delle amministrative o con il referendum sulla liberalizzazione del servizio del trasporto pubblico della capitale promosso dai Radicali. "La Prefettura – si legge in una nota – provvederà ad adottare il decreto di convocazione dei comizi elettorali al più presto, considerando che non si evince né dal testo statutario né dal regolamento del consiglio comunale alcuna specifica disposizione che indichi un termine diverso".
Sia in III Municipio che in VIII si tornerà alle urne per rinnovare il consiglio e scegliere il minisindaco, dopo la caduta di due giunte targate del Movimento 5 stelle. Nel caso del municipio di San Paolo e Garbatella a dimettersi è stato lo stesso presidente Paolo Pace, dopo mesi di scontri intestini con la maggioranza, mentre la minisindaca di piazza Sempione, Roberta Capoccioni, è stata sfiduciata nel municipio di Montesacro a seguito della perdita di quattro consiglieri di maggioranza, passati uno alla volta ad altri gruppi.
Una sfida importante per il Movimento 5 stelle e una sorta di elezione di mid-term per la sindaca Virginia Raggi, che testerà il suo consenso nelle urne a due anni di distanza dall'elezione. Ma un test importante anche per le opposizioni di centrodestra e centrosinistra, che sepolte sotto la valanga di voti al Movimento 5 stelle alle comunali del 2016, potranno toccare con mano l'efficacia della loro opposizione nei territori coinvolti e in Campidoglio.
I Radicali intanto denunciano come il voto amministrativo non possa essere associato al voto referendario, invitando al contempo a non differire ulteriormente la consultazione: "L'articolo 8, comma 4 del Testo Unico degli Enti Locali, infatti, stabilisce esplicitamente che i referendum comunali ‘non possono avere luogo in coincidenza con operazioni elettorali provinciali, comunali e circoscrizionali'. Indire le elezioni municipali per il 3 giugno, quindi, condurrebbe certamente a un ulteriore rinvio della consultazione referendaria nella finestra compresa tra ottobre e novembre, allontanando la possibilità di raccogliere il parere dei cittadini su un tema che è a tutt'oggi oggetto di importantissimi interventi".