Il cugino del 23enne morto ai Parioli è l’imprenditore che rideva per il terremoto: “Ora abbiate rispetto”
Francesco è uno dei cugini di Giuseppe, 23 anni, trovato morto ieri per sospetta overdose nel suo appartamento ai Parioli, ma è anche un imprenditore legato a un fatto di cronaca accaduto quasi dieci anni fa. Intercettato, l'allora direttore tecnico dell'impresa Opere pubbliche e Ambiente Spa rideva al telefono con il cognato alla notizia del terremoto de L'Aquila in Abruzzo, una catastrofe che però gli avrebbe consentito di fare affari con la ricostruzione. Ieri, dopo aver appreso della morte del cugino, ha commentato: "É stata una giornata molto lunga e dolorosa, mi auguro che abbiate rispetto per la morte di un ragazzo, ma forse no…". Queste le frasi che avrebbe pronunciato secondo quanto riporta il Corriere della Sera. "Volete stabilire un nesso fra la morte di un giovane e vecchie storie di cronaca del terremoto? Fate pure non posso impedirlo. Mio cugino era un povero ragazzo. Siamo tutti addolorati", avrebbe detto ancora.
Aggredita una troupe da conoscenti della famiglia Piscicelli
Nella giornata di ieri, intorno alle 15, "una troupe che stava lavorando per conto del Tg Lazio sul caso del ragazzo trovato morto nel suo appartamento è stata aggredita da due giovani". Lo riferiscono in una nota congiunta la Fnsi, l'Esecutivo Usigrai e il Cdr del Tg Lazio, sottolineando che i due "sembrerebbe fossero conoscenti della famiglia del ragazzo deceduto". I ragazzi "hanno prima dato un calcio alla telecamera, danneggiandola, e poi minacciato l’operatore Giuseppe Perfetti, con queste parole: ‘se non ve ne andate, vi spacco'. La troupe aveva appena cominciato a fare immagini della via dove è avvenuto il fatto di cronaca. L’episodio è stato denunciato alle forze dell’ordine intervenute sul posto".