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Il candidato dei Radicali (che sostiene Zingaretti) che paragona l’obbligo vaccinale al nazismo

Bufera su Davide Tutino, radicale con posizioni ‘no vax’ e candidato alle elezioni regionali del Lazio con la lista +Europa di Emma Bonino, che appoggia l’attuale presidente della Regione Lazio, Nicola Zingaretti.
A cura di Enrico Tata
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Bufera su Davide Tutino, radicale e candidato alle elezioni regionali del Lazio con la lista +Europa di Emma Bonino, che appoggia l'attuale presidente della Regione Lazio, Nicola Zingaretti. In un'intervista rilasciata a Il Tempo, Tutino ha spiegato le sue posizioni ‘no-vax', anzi per la precisione contro l'obbligatorietà dei vaccini. "Le posizioni che rappresento sono mie, non della lista +Europa", spiega oggi su Facebook. E in un video pubblicato su Liberi.tv precisa le sue opinioni sui vaccini sostenendo la necessità di un assegno familiare per quei bambini non vaccinati che "vengono cacciati vergognosamente da scuola". Entro il 10 marzo, prescrive la norma del Ministero della Salute, le famiglie debbono produrre la documentazione che attesti l'avvenuta vaccinazione dei figli, pena l'esclusione da scuola (sono previste proroghe se la colpa della mancata vaccinazione è dovuta a un ritardo o un disservizio delle Asl). Sostiene Tutino:

"Non ho nulla a che spartire con gli antiscienza, anzi lavoro esattamente sulla comprensione di cosa sia scienza e di cosa sia la ricerca metodica contro una verità assoluta detenuta della scienza. Questo è quello che insegno anche a scuola e quello su cui lavoriamo a livello di filosofia della scienza. d'altra parte anche dire no vax non ha alcun significato: quello che propongo è che coloro che vogliono scegliere sul proprio corpo, con il proprio medico un percorso che non sia quello che sia l'obbligo vaccinale abbiano tutto il diritto a perseguire questo percorso. In Regione propongo che ci sia un assegno mensile a chi è costretto dall'obbligo sui vaccini a lasciare la scuola. Questo assegno mensile, 600 euro per me, può consentire a chi è costretto a lasciare la scuola di continuare a far studiare i figli con l'homeschooling (la scuola a casa ndr.)".

"Poi vennero a prendere i bambini non vaccinati…"

Non è difficile rintracciare le posizioni di Tutino sulla vaccinazione obbligatoria. Su Facebook negli ultimi mesi ha pubblicato molti post sull'argomento, tra cui questo, che mette in relazione l'obbligo vaccinale al nazismo. Il primo giugno Tutino scrive:

Prima tolsero l'assistenza ai disabili, e non mi dispiacque, almeno sarebbero rimasti in casa;
Poi lasciarono morire i migranti in mare, nel deserto, nei lager turchi, ed io fui soddisfatto perchè erano brutti a vedersi;
Poi bucarono il mare e ci dissero di non votare, ed io obbedìi, perchè era estate;
Poi vennero a prendere i bambini non vaccinati e li cacciarono dalle scuole, ed io godetti, perchè non erano figli miei;
Poi li tolsero alle loro famiglie, che se lo meritavano, poichè dubitavano delle nostre certezze.
Quando vennero a prendere me sapevo che non era giusto, ma mi guardai attorno e vidi che non era rimasto più nessuno a ribellarsi.

Si tratta di una parafrasi di un sermone del pastore luterano Martin Niemöller (1892-1984; vedi anche qui),  sostenitore e poi oppositore del nazismo, spedito su ordine di Hitler nei campi di concentramento.

"La malattia è guarigione, l'attesa è la vera cura"

In un post datato 6 gennaio 2017 Tutino sostiene che attendere che passi l'influenza senza assumere farmaci sia "la vera cura". "La malattia è guarigione, l'attesa è la vera cura", scrive su Twitter.

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