Il 25 aprile della discordia a Roma: Comunità ebraica e Anpi divisi tra sit-in e corteo

A nulla sono valsi gli appelli all'unità. Ancora una volta a Roma Anpi e Comunità ebraica celebrano separatamente il 25 aprile. Dopo che 3 anni fa la presenza delle associazioni propalestinesi era stata tenuta fuori dal corteo per evitare la contestazione alla Brigata Ebraica, quest'anno la Cer ha annunciato che avrebbe disertato la manifestazione se l'Anpi non avesse detto esplicitamente ‘no' alla presenza delle bandiere palestinesi. Di fronte alla scelta di quest'ultima di non impedire a nessuno la partecipazione al corteo, la scelta di una celebrazione separata, a cui ha aderito anche il Partito democratico in polemica con l'Associazione dei partigiani.
Così la Comunità ebraica, assieme a Radicali e dem, si è data appuntamento in via Balbo, sede della Brigata Ebraica, mentre l'Anpi sfilerà in corteo da piazza dei Caduti della Montagnola fino a Porta San Paolo, dove l'8 settembre iniziò la resistenza all'occupazione nazifascista della città. Dietro lo striscione dell'Anpi, che recita semplicemente ‘Partitigiani', i circoli territoriali dell'associazione, poi le forze politiche, sociali e sindacali della città e i collettivi degli studenti delle scuole.
All'Altare della Patria le celebrazioni istituzionali, con la presenza del primo ministro Paolo Gentiloni e del Presidente della Repubblica Sergio Mattarella. La sindaca Virginia Raggi ha partecipata invece ha tutte le manifestazioni, dalle Fosse Ardeatine, assieme anche a Gentiloni, all'Altare della Patria, per poi far visita sia in via Balbo che al corteo dell'Anpi. Nicola Zingaretti attenderà invece il corteo dell'Anpi a Porta San Paolo, mentre il vicepresidente della Regione Lazio Massimiliano Smerigilio porterà il saluto istituzionale al sit-in della Brigata Ebraica.