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Ignazio Marino dopo l’assoluzione: “Sollievo dopo tanta sofferenza, ma resta ferita alla democrazia”

Le dichiarazioni di Ignazio Marino dopo la sentenza di assoluzione definitiva in merito al caso scontrini: “È un sollievo, ma non posso affermare di essere allegro. Penso infatti a tutte le persone, familiari, amici, compagni di sogni e progetti che hanno sofferto con me, e per me, in questi anni”. Così l’ex sindaco di Roma.
A cura di Enrico Tata
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Ignazio Marino
Ignazio Marino

L'assoluzione di ieri ", scrive Ignazio Marino su Facebook. "Mi sento solo di dire grazie a tutti voi e agli straordinari professionisti che mi hanno assistito. Voglio a tutti un gran bene e vi sono davvero grato per il vostro affetto oltre che onorato della vostra stima", dichiara ancora l'ex sindaco di Roma. Per il chirurgo genovese si tratta di "una ferita per democrazia che non si rimargina". Con la sentenza di assoluzione pronunciata dalla Corte di Cassazione "hanno vinto la verità e la giustizia. Questo non rimedia ai gravi fatti del 2015, alla cacciata di un sindaco democraticamente eletto e di un'intera giunta impegnati senza fare compromessi per portare la legalità e il cambiamento nella Capitale d'Italia".

Caudo: "Pd chieda scusa alla città e a Marino"

Due le posizioni contrapposte che stanno emergendo in queste ore all'interno del Partito democratico: da una parte chi, come Matteo Orfini, cerca di sottolineare che la caduta di Marino è stata decisa per questioni politiche e non relative al caso scontrini, e chi, come alcuni ex assessori della giunta del medico ligure, chiedono le scuse dei dirigenti che allora chiesero e ottennero la fine dell'amministrazione Marino. Come l'ex assessora Marta Leonori, per la quale la sentenza pronunciata dai giudici "riconosce una volta per tutte, almeno dal punto di vista giudiziario, il grado di strumentalità utilizzato dall’opposizione dell’epoca (penso in particolare ai consiglieri del M5S) e anche da alcuni dirigenti dello stesso PD nel trattare quell’esperienza". Dello stesso avviso anche l'ex assessore all'Urbanistica e ora presidente del III Municipio, Giovanni Caudo: “Bisogna chiedere scusa alla Città e a un uomo, Ignazio Marino. Il PD ha ora l'occasione di fare un gesto politico non per la persona ma per le istituzioni offese. A Roma non si potranno costruire prospettive di rilancio senza affrontare fino in fondo quanto è successo nell'ottobre del 2015 con la cacciata di Marino e della sua Giunta: È ora che il Partito democratico faccia davvero i conti con la traumatica chiusura anticipata di quella consiliatura".

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