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I romani danno i voti a Virginia Raggi: sindaca bocciata, malissimo sui rifiuti (voto 3)

Pubblicata la dodicesima edizione dell’Indagine sulla Qualità della vita e dei servizi pubblici a Roma. In generale i romani sono insoddisfatti e tutti i 18 servizi pubblici considerati nell’analisi risultano in flessione, tranne uno: il servizio dell’acqua potabile.
A cura di Enrico Tata
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Voti in calo su tutti i servizi pubblici, tranne uno, quello idrico. Bassissimi, in particolare, i giudizi sulla raccolta dei rifiuti e sulla pulizia delle strade (rispettivamente 2,7 e 2,8 i voti, in calo entrambi di un punto rispetto allo scorso anno). Questi alcuni dati evidenziati nella dodicesima edizione dell'Indagine sulla Qualità della vita e dei servizi pubblici a Roma.

Complessivamente il giudizio dei cittadini è negativo e neanche quest'anno raggiunge la sufficienza, ma si ferma a 5,3, in lievissimo calo rispetto allo scorso anno. E' dal 2014 che i cittadini bocciano la qualità di vita della città e quest'anno il calo è dovuto soprattutto alla netta marcia indietro di settori in difficoltà come quello del trasporto pubblico di superficie (4,1 il voto nel 2019 contro il 4,4 del 2018) e quello, come anticipato, della raccolta dei rifiuti e della pulizia delle strade, dove in particolare sono i cittadini del centro storico a lamentarsi: voto 2,5, il più basso in tutta Roma, per la pulizia delle strade. Tutti i 18 servizi pubblici analizzati risultano in flessione tranne uno: il giudizio sul servizio idrico è infatti in crescita, voto 7,8 contro il 7,5 del 2018. Nove i servizi che hanno almeno la sufficienza (ma tutti in calo rispetto allo scorso anno): taxi, acqua potabile, asili nido, farmacie comunali, auditorium, PalaExpo, musei comunali, biblioteche comunali, bioparco. Tra i voti più bassi, oltre alla raccolta dei rifiuti, alla pulizia delle strade e ai bus e tram già menzionati, ci sono le metropolitane, voto 5, la gestione dei cimiteri, dei parchi e delle ville e della sosta a pagamento. In generale gli studenti e i giovani sono più ottimisti per quanto riguarda la qualità della vita e hanno dato un voto sufficiente, mentre i laureati, ma soprattutto gli anziani e i pensionati hanno dato voti molto bassi e inferiori al sei.

"L’indagine sulla qualità della vita rappresenta, come ogni anno, una preziosa occasione per raccogliere la percezione degli utenti e analizzare i dati da sottoporre all’attenzione in primo luogo della cittadinanza, affinché vi si riconosca, oltre che della comunità scientifica e dei gestori dei servizi", è stato il commento del presidente dell’Agenzia Carlo Sgandurra. "Conoscere, analizzare e condividere questi risultati significa infatti porre le basi per stimolare un confronto con gli amministratori e tutti i soggetti coinvolti, intervenendo sulle cause, una volta individuate, e avviare un processo di miglioramento concreto ed efficace".

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