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I manoscritti di Gaeta, rubati dalla chiesa di San Giacomo, tornano al loro posto

Il clamoroso furto degli storici registri del Seicento è stato risolto con l’arresto del responsabile e la riconsegna della refurtiva al parroco della chiesa di Gaeta da cui erano stati trafugati i libri. E c’è di più: in casa del ladro trovato anche un gruppo scultoreo rubato ben quarant’anni fa in provincia di Rieti.
A cura di Redazione Roma
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Erano stati rubati dalla parrocchia di San Giacomo a Gaeta (Latina) i preziosi manoscritti, riportanti iscrizioni datate tra il 1638 ed il 1860, antichissimi registri battesimali dal valore inestimabile. Recuperati dai carabinieri di Gaeta col supporto del Comando tutela patrimonio culturale dell'Arma, ora i registri tornano nella loro dimora originaria: stamane i militari della locale tenenza, ottenuta l’autorizzazione dalla procura della repubblica di Cassino, hanno proceduto alla restituzione degli otto manoscritti.

Le indagini avevano consentito di individuare un quarantenne di Casagiove (Caserta) che, celandosi dietro un nome di pura fantasia, aveva messo all’asta i preziosi tomi utilizzando il popolare sito di vendita on-line eBay. I tomi stavano per essere spediti ad un acquirente straniero. Grande emozione è stata espressa da don Carlo Saccoccio, parroco della chiesa di San Giacomo, nel recupero dei preziosi manoscritti il cui furto aveva destato particolare clamore nella locale comunità religiosa che si era sentita depauperata di parte della propria storia. Ma c'è di più: il ladro d'opere d'arte è stato denunciato per un altro furto, quello di un gruppo scultoreo raffigurante la Madonna di Pompei e Gesù Bambino, risalente al secolo XIX, rubato a Montasola (Rieti), quarant'anni fa, nella chiesa di San Pietro e Tommaso.

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