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I Casamonica in tv, Vespa accusa: “Biagi non veniva trattato così”

Ospiti di Porta a Porta, nel salotto di Bruno Vespa i figli di Vittorio Casamonica difendono il padre e i funerali show. Bufera sui social network per lo spazio concesso agli esponenti del clan.
A cura di Valerio Renzi
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Ospiti nel salotto di Bruno Vespa, i figli di Vittorio Casamonica appaiono a loro agio di fronte alle telecamere di Porta a Porta. Per un'ora, durante la puntata intitolata "Perché quel funerale da Padrino?", difendono le esequie show che tanto hanno fatto discutere e la figura del padre. Mattatrice Vera Casamonica, risposta sempre pronta e sorrisi di fronte alle domande del conduttore, pronta ad attaccare non solo a difendersi.

"Sono qui per difendere mio padre, per dire che non era un delinquente. Le mele marce sono ovunque e se uno ha sbagliato paga. Siamo più di mille ed ognuno risponde per se", esordisce Vera Casamonica. Ad accompagnarla l'avvocato di famiglia che si, ammette che Vittorio ed altri esponenti della famiglia abbiano precedenti e sono stati coinvolti in attività illecite, ma minimizza la caratura criminale del clan. Di Vittorio ad esempio dice "non c'è dubbio che fosse un evasore", per il resto ma quale boss, solo un accusa di estorsione. I rapporti con Nicoletti, il cassiere della banca della Magliana e personaggio chiave della malavita romana, vengono poi derubricati ad il solo acquisto di un autosalone ad Anagina.

E sulla ricchezza del padre? Vera sembra non avere dubbi, tutto pulito "Era amante dei motori. Nonno e nonna erano grandi commercianti di macchine e non ci sta niente di male se l'aiutavano i genitori. Tanti vip e pezzi grossi hanno comprato auto di lusso da lui. Grazie a quei soldi è riuscito a fare la dolce vita".

Difende anche i funerali la figlia di Vittorio, che senza dubbio rifarebbe tale e quali, musica del Padrino compresa: "Il padrino è un film che a lui piaceva, come gli piaceva quella musica. Da lassù mio padre è contento perché abbiamo fatto il funerale che piaceva a lui". "Nessuna celebrazione del boss – insiste – è la nostra cultura, li abbiamo sempre fatti così e a Don Bosco abbiamo fatto battesimi, matrimoni, comunioni e nessuna ha mai detto nulla". E quello striscione con su scritto "Re di Roma"? Anche in questo caso la mafia non c'entra nulla: "È il re dei nostri cuori, nessun messaggio mafioso. Per noi lui era un Re. Lui era un papà buono, assomigliava al Papa buono, che era Wojtyla".

Durante la trasmissione bufera sui social network dove centinaia di utenti hanno criticato la scelta della trasmissione di dare così tanto spazio alla famiglia Casamonica.

Vespa: "Nessuna protesta quando Biagi intervistò Sindona"

"Quando Enzo Biagi intervistò Michele Sindona e Salvatore Buscetta non c'erano le vittime, ma nessuno protestò. Biagi è stato trattato meglio di me, lasciatemi fare il mio mestiere". Così Bruno Vespa sulla puntata di Porta a Porta di ieri sera. "Vittorio Casamonica non era un mafioso né uno spacciatore, abbiamo invitato in studio due familiari incensurati. Vera e il nipote di Vittorio non hanno difeso il resto della famiglia. Ho fatto le domande, ho detto che funerale era uno show di potenza. Che altro gli dovevo chiedere?", dice il conduttore.

"Io sono nel servizio pubblico da quando sono nato professionalmente. Sono convinto che abbiamo trattato la vicenda Casamonica come deve fare un servizio pubblico", ha risposto a chi gli chiedeva se la puntata di ieri fosse in linea con il servizio pubblico.

I Casamonica: "Grazie a Vespa"

"Voglio ringraziare la Rai e Bruno Vespa, che ci hanno dato la possibilità di smentire tutte le calunnie su di noi e dimostrare che siamo persone oneste". A parlare è Vittorio Casamonica jr, nipote di Vittorio Casamonica. "Su mio nonno hanno detto tante bugie, tante calunnie, ma non era un boss, era una persona normale". A chi gli chiede se siano stati pagati per la presenza in tv, Casamonica risponde: "Assolutamente niente, non ci hanno dato neanche un gettone di presenza, anche queste sono tutte calunnie".

Marino: "Nessuna scusante"

Per l'amministrazione capitolina è intervenuto il vicesindaco Marco Causi che ha dichiarato di ritenere opportuno che "la Rai chieda scusa alla città", e ha parlato di "intrattenimento mascherato da informazione", accusando la trasmissione di ridurre un fenomeno criminale e mafioso "alla stregua di un fenomeno folcloristico". "Che la tv pubblica dedichi una trasmissione mettendo sotto i riflettori queste famiglie conosciute per la loro storia giudiziaria e per i noti caratteri di criminalità organizzata – prosegue Causi – e si dimentichi invece delle giornaliste e giornalisti minacciati da quegli stessi personaggi per le loro inchieste su Ostia o degli amministratori locali che viaggiano sotto scorta, è sconcertante".

Rincara la dose il primo cittadino. "La partecipazione a una delle trasmissioni di punta del servizio pubblico Rai della famiglia Casamonica è grave. Oltre che paradossale. – ha dichiarato Marino – Ieri sera, infatti, più di un milione di spettatori hanno assistito sostanzialmente a un replay dei funerali spettacolari e mafiosi già finiti sui giornali. Se l'indecorosa messa in scena a piazza Don Bosco aveva trovato i responsabili dell'ordine pubblico impreparati e sorpresi, per un difetto di informazione, questa volta la ‘rappresentazionè è stata studiata a tavolino. E dunque è senza scusanti".

Il Pd protesta: "Oltraggio a Roma"

Dura la reazione del Partito democratico romano, che la scorsa settimana ha promosso una manifestazione contro le mafie proprio a piazza Don Bosco, di fronte alla chiesa dove si sono tenuti i funerali. "È stato uno spettacolo vergognoso ed offensivo quello al quale i cittadini e le cittadine romane in primis, ma anche tutti gli italiani, hanno dovuto assistere ieri sera durante la trasmissione ‘Porta a Portà di Bruno Vespa. – si legge in una nota – Vedere accomodati rappresentanti della famiglia Casamonica nel salotto buono della tv di Stato finanziata con il canone dei contribuenti, doverli sentire rivendicare proprio quei funerali che hanno indignato e offeso la nostra comunità, ascoltarli mentre stabilivano accostamenti improponibili e ignominiosi tra grandi figure della Chiesa e il loro congiunto, è stato un vero e proprio affronto per tutti coloro che sono impegnati nella battaglia contro le mafie e l'illegalità, mettendo spesso a rischio la loro stessa incolumità". Il Partito democratico chiede poi ai suoi parlamentari di intervenire presso la commissione di vigilanza Rai.

Porta a Porta: "Con i Casamonica ascolti record"

E da Porta a Porta difendono la scelta di avere in studio i parenti di Vittorio Casamonica: "Grazie alla presenza in studio della figlia e del nipote di Casamonica, Porta a Porta ha fatto ascolti record. La media della puntata poco inferiore al 15 per cento, questo vuol dire che la prima parte ha raggiunto picchi del 20. Quindi più della puntata in cui è stato ospite il premier Renzi". La puntata ha registrato 1 milione 340 mila spettatori e uno share del 14.54.

Michele Anzaldi, segretario Vigilanza Rai: "Sconcertati"

Duro Michele Anzaldi, segretario della Vigilanza Rai e parlamentare dem, che parla di una puntata che "lascia sconcertati e figura una potenziale violazione del contratto di servizio della Rai: non si capisce come quello show possa essere considerato compatibile con il servizio pubblico. I nuovi consiglieri di amministrazione, che hanno anche conoscenze dirette della deontologia giornalistica a partire dalla presidente, si esprimano subito. Chiederò che l'ufficio di presidenza della commissione si occupi della vicenda. Si fatica a comprendere la scelta di dare una visibilità del genere ad una famiglia così discussa, tra l'altro dopo diverse settimane da quel fatto che ha gettato discredito su Roma e sull'Italia a livello internazionale. Nel giorno in cui l'attualità propone questioni di primissimo piano, come la crisi migranti nella Ue, il caso Germania-Ungheria, la situazione bellica in Siria, lascia stupefatti che venga ritirata fuori una vicenda ormai passata. E' stato realizzato il sogno dei Casamonica, dargli piena visibilità sula rete ammiraglia del servizio pubblico. E' inaccettabile".

Grillo: "Servizio pubblico paramafioso"

Sul suo blog il leader del Movimento 5 Stelle Beppe Grillo è intervenuto con un post dal titolo quanto mai eloquente "RAI, servizio pubblico paramafioso #Casamonica". "Mafiacapitale è anche in RAI? Chi ha fatto pressioni per quest'ospitata? Poletti? Quale sarà il prossimo clan sponsorizzato da Porta a Porta? – si legge nella nel post di Grillo – La RAI deve fare servizio pubblico e raccontare agli italiani le commistioni tra i clan mafiosi e la politica che sono già state accertate dalla magistratura, non fare apologie dei boss davanti agli italiani. RAI: servizio pubblico paramafioso. Fuori i partiti e la mafia dalla RAI".

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