Guidonia, traffico illecito di rifiuti: cinque indagati e un impianto sotto sequestro
Questa mattina i carabinieri del Nucleo operativo ecologico di Roma, coadiuvati dagli omologhi delle province di Ancona, Campobasso, Firenze, Grosseto, Perugia e Pescara, hanno portato a termini una vasta operazione tesa a smantellare un traffico illecito di rifiuti, che da anni fruttava ai protagonisti milioni di euro di guadagni. Cinque le misure cautelari notificate di obbligo di presentazione quotidiana agli uffici di polizia, verso altrettanti indagati. Quindici le perquisizioni tra domicili privati e sedi societarie.
Gli indagati sono accusati di traffico di rifiuti e truffa. Secondo gli inquirenti avrebbero guadagnato 1.200.000 euro dalla loro attività illecita. Posto sotto sequestro un impianto industriale di trattamento rifiuti a Guidonia Montecelio, comune alle porte di Roma. L'indagine, iniziata nel 2009, ha documentato lo smaltimento non a norma, tra il 2008 e il 2014, di 7.500 tonnellate di rifiuti speciali. I fanghi prodotti dall'impianto, classificati come rifiuti pericolosi, tramite false analisi, venivano semplicemente dichiarati non pericolosi risparmiando così sul loro smaltimento.
Inoltre gli inquirenti hanno appurato come i rifiuti grassi prodotti da mense scolastiche e di diverse società, venissero anch'essi declassati. Come se non bastasse gli impatuti sono accusati di essersi "aggiudicati una gara a procedura negoziata, bandita nel 2009 da Acea Ato 2 Spa per il ‘servizio di noleggio mezzi d'opera specializzati da adibire all'esercizio degli impianti di depurazione, adduttrici e sollevamenti fognari nonché alla disostruzione dei fognoli delle fontanelle pubbliche – lotto 1, 2 e 3', dell'importo di circa tre milioni di euro annui per il periodo 2010/2013, concordando preventivamente le offerte da presentare – così da costituire un ‘cartello' e peraltro aggiudicandosi due dei tre lotti previsti dal bando, del valore rispettivamente di euro 1.287.000 e 819.000".