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Grida “buffone” a Salvini e rifiuta l’identificazione: portata in caserma e denunciata

Una casalinga di cinquantanove anni, uscita di casa per fare spesa, ha assistito all’arrivo del ministro degli interni, presente per partecipare ad un convegno. Come ricostruito da Repubblica, ha iniziato a fischiargli contro, gridandogli “buffone”: a quel punto sarebbero intervenuti quattro agenti che le avrebbero chiesto i documenti. La donna si è però rifiutata ed è finita in commissariato dove è stata denunciata.
A cura di Giuseppe Cozzolino
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Grida "buffone, buffone" a Matteo Salvini, e rifiuta di consegnare i documenti per essere identificata. E così una donna di cinquantanove anni è stata portata in commissariato prima e denunciata poi dalle forze dell'ordine stesse per non aver presentato un documento di riconoscimento. Una storia che farà discutere sicuramente quella che sta emergendo nelle ultime ore. Il tutto è accaduto ieri pomeriggio, quando la signora Eleonora, casalinga di Borgio Pio, si trovava nei pressi dell'aula congressi della Lumsa, in via di Porta Castello, dove il ministro Salvini era atteso ieri sera per partecipare al convegno "La trappola delle sette". Come sempre, c'era ressa all'arrivo del Ministro degli Interni: tra i tanti presenti c'era anche la 59enne che ha iniziato a fischiarlo e gridargli "Buffone, buffone".

Matteo Salvini a Roma per il convegno "La Trappola delle Sette", impegnato nei consueti selfie con la folla.
Matteo Salvini a Roma per il convegno "La Trappola delle Sette", impegnato nei consueti selfie con la folla.

Urla che però, tra scatti fotografici e strette di mano, non sarebbero neanche state sentite dal ministro Salvini stesso. Chi le ha sentite bene, però, sarebbero stati alcuni poliziotti lì presenti, intervenuti per dirle di smetterla. Lo racconta la stessa donna, nella ricostruzione di Repubblica: "Ero scesa di casa per fare la spesa. Non sapevo dell'arrivo di Salvini", ha spiegato Eleonora, che ha poi aggiunto di aver "iniziato a fischiare forte con le dita, come fanno i pastori", alla vista del ministro, fino a gridargli buffone, che a sua detta le sarebbe "venuto spontaneo".

Ma la piccola contestazione della sola casalinga di Borgo Pio non è passata inosservata: quattro poliziotti in borghese, giunti dall'altro lato della strada, le hanno ordinato di smettere di fischiare, "uno di loro mi ha afferrato le braccia per impedirmi di portare le dita alla bocca e fischiare ancora", ha raccontato ancora la donna. Tanto che, nel divincolarsi, finisce anche per terra. Rialzatasi, le forze dell'ordine le hanno chiesto i documenti, che però la donna, uscita di casa solo per fare la spesa, non ha mostrato al dirigente, ma solo successivamente "ai suoi colleghi, quando mi hanno caricata sulla volante per portarmi al commissariato di zona". Solo dopo un'ora, la donna è stata "rilasciata", con una denuncia per non aver esibito il documento. "Tutto questo", ha concluso la donna, "solo per essermi azzardata a contestare Salvini, vi rendete conto?". Una storia che nelle prossime ore farà sicuramente discutere.

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