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Giulia aspirante pilota dell’Aeronautica: “Ho denunciato atto di nonnismo e sono stata espulsa”

Giulia La Bianca, ex allieva pilota dell’Aeronautica militare, ha denunciato un atto di nonnismo di cui sarebbe stata vittima presso il 70/o Stormo di Latina, episodio che avrebbe avuto come conseguenza la sua espulsione dal corso di pilotaggio e dall’Accademia aeronautica.
A cura di Simona Berterame
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Giulia La Bianca è un'ex allieva pilota dell'Aeronautica militare ed ha denunciato un atto di nonnismo di cui sarebbe stata vittima presso il 70/o Stormo di Latina. L'episodio che avrebbe avuto come conseguenza la sua espulsione dal corso di pilotaggio e dall'Accademia aeronautica. A gennaio 2019 Giulia vince, dopo numerosi tentativi, il concorso per l’ammissione di dieci allievi ufficiali piloti di complemento dell’Aeronautica per il 125° corso AUPC, che consente di ottenere il brevetto di pilota militare. Si classifica settima su quasi duemila iscritti e unica donna tra i dieci titolari vincitori del concorso. Giulia è entusiasta di questa nuova esperienza, come ci racconta in una lunga lettera inviata alla nostra redazione. "Tutto procede regolarmente, fino a che arriva il periodo della Scuola di volo, a Latina. Tappa obbligata, dove gli aspiranti piloti iniziano a solcare i cieli. Durante il corso vengo seguita da vari istruttori, tra cui un giovane Capitano autore dell’episodio di nonnismo che ho denunciato. Denuncia che non sembra venire ascoltata: il comportamento assunto dall’istruttore, sebbene evidentemente illecito e fuori da ogni standard, viene fatto passare come una bravata di poco conto."

L'episodio di nonnismo denunciato da Giulia

La giovane racconta di essere stata ripresa dal proprio istruttore con il suo cellulare, mentre erano in volo. "Invece di coadiuvarmi nelle manovre e istruirmi – spiega Giulia – ha fatto dei video delle mie prestazioni e poi, una volta atterrati, ha mostrato i filmati ad altri superiori, schernendomi davanti ai miei occhi". "La condotta tenuta, volta a schernirmi e denigrarmi, è espressamente vietata dal Manuale Guida per l’istruttore di volo – conclude Giulia – che obbliga a rispettare lo studente (interdicendo ogni forma di sarcasmo o denigrazione) (art. 10), e, più in generale, prescrive un atteggiamento improntato a incoraggiare l’allievo e dare a egli il buon esempio (artt. 6 e 7)".  Ma dopo la sua denuncia non ci sono state conseguenze. "I miei superiori – racconta la giovane ex pilota – hanno minimizzato e nascosto la condotta assolutamente fuori da ogni standard e regola, nonostante sia stata ammessa dall’istruttore in questione, con dichiarazione scritta successiva alla mia denuncia". Dopo la sua denuncia, Giulia è stata dimessa dal corso di pilotaggio e dall’Accademia Aeronautica. Ma la giovane non intende arrendersi. La vicenda è stata portata all’attenzione della Procura Militare della Repubblica e la giovane è stata convocata in Procura. Inoltre è pendente presso il Tribunale Amministrativo del Lazio il Ricorso avverso al decreto di espulsione.

La replica dell'Aeronautica

Abbiamo contattato anche l'Aeronautica Militare, chiedendo una replica a quanto denunciato da Giulia e ci hanno risposto con una nota che pubblichiamo. "L’Aeronautica Militare, interpellata, fa sapere che l’allieva pilota in questione è stata prosciolta d’autorità dal corso di volo  perché giudicata non idonea al pilotaggio al termine dell’Iter addestrativo previsto, durante il quale la commissione d’esame  non ha rilevato alcun tipo di vessazione né tantomeno trattamenti non consoni alla sua figura di allieva. In merito al presunto atto di nonnismo, la Forza Armata sottolinea che la tutela del proprio personale è imprescindibile e non ammette comportamenti in qualunque modo correlabili al fenomeno del nonnismo, che – al contrario – vengono condannati e perseguiti con fermezza. L’Aeronautica Militare rimane disponibile a fornire tutte le informazioni necessarie alle competenti autorità giudiziarie, nel momento in cui saranno richieste. Ad oggi, tuttavia, non risultano procedimenti in merito, da parte né della Procura Militare, né del TAR."

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