Gettò il bimbo appena partorito nel cassonetto: la madre assolta anche in Appello

La Corte d'assise d'Appello ha confermato in secondo grado l'assoluzione di Marika Severini, la ragazza di Roma che nel marzo 2013 dopo aver dato alla luce un figlio concepito durante una breve relazione – gravidanza peraltro nascosta alla famiglia – gettò il bimbo appena partorito in un cassonetto nei pressi dell'ospedale San Camillo.
Accusata di omicidio volontario e occultamento di cadavere la donna è stata dunque assolta per la seconda volta dalle pesantissime accuse. Accettata la tesi difensiva secondo cui Marika era convinta che il bambino fosse nato morto e per questo, in preda alla disperazione, dopo il parto avvenuto in bagno, aveva messo il corpo in una busta, addormentandosi e recandosi solo in serata in ospedale per sottoporsi a cure e raccontare ai medici quanto accaduto, indicando il luogo dove si era disfatta del corpicino. I giudici in primo grado arrivarono a una sentenza assolutoria nell'incertezza che il bambino fosse in realtà nato vivo. Assoluzione oggi confermata anche in secondo grado.