Genny ‘a Carogna, condannato a 2 anni di carcere l’ultras napoletano

E' stato condannato a due anni e due mesi di carcere Gennaro De Tommaso, famoso con il soprannome di Jenny ‘a Carogna. De Tommaso è diventato famoso per aver trattato a cavalcioni della curva, a nome dei tifosi napoletani, con giocatori e forze dell'ordine durante la finale di Coppa Italia tra Napoli e Fiorentina: poco prima un commando di ultras romanisti aveva teso un agguato ai supporter napoletani poco lontano dallo stadio Olimpico, ferendo con colpi d'arma da fuoco Ciro Esposito, che morirà dopo 53 giorni d'agonia.
Genny, difeso dall'avvocato Lorenzo Contucci, è stato condannato con rito abbreviato per resistenza a pubblico ufficiale, e per lo scavalcamento della recinzione che separa il campo da gioco dagli spalti. Assolto, invece, dall'accusa di induzione al lancio di oggetti in campo, e per aver indossato una maglietta incitante alla violenza, con su scritto "Speziale Libero", in relazione alla condanna del tifoso del Catania, ritenuto responsabile della morte dell'ispettore di polizia Filippo Raciti. L'accusa aveva chiesto per lui una condanna a 3 anni e 6 mesi di carcere. La sentenza, emessa dal gup Giulia Proto, ha riguardato anche altri tre tifosi coinvolti nelle stesse circostanze, condannati a 1 anno e otto mesi di reclusione -con pena sospesa- per resistenza a pubblico ufficiale. Ha scelto, infine, di essere giudicato con il rito ordinario, un quinto tifoso partenopeo, Massimiliano Mantice accusato dalla procura di aver superato "indebitamente una recinzione, sedendosi sulla cancellata della curva Nord" poco prima dello svolgimento della finale tra Fiorentina e Napoli.