Frosinone, piazze di spaccio su “modello Scampia”: 14enni usati come vedette e corrieri

Maxi operazione congiunta di polizia e carabinieri questa mattina all'alba a Frosinone. Trentasei gli ordini di custodia cautelare eseguiti, 29 le persone tradotte in carcere mentre ad altre 7 sono stati notificati gli arresti domiciliari. La vasta organizzazione individuata e smantellata era dedita al traffico e allo spaccio di stupefacenti. L'operazione di oggi è frutto di anni d'indagine che hanno permesso di scoprire tutta la ramificata rete di spaccio, e ad appurare come nella disponibilità dei membri del sodalizio criminale ci fossero numerose armi da fuoco. Per fare da vedette e da corrieri non esitavano nemmeno ad avvalersi di ragazzini anche di 14 anni.
Il primo bandolo della matassa per la scoperta dell'organizzazione criminale è stato il fermo casuale di una insospettabile donna di 65 anni, avvenuta nel luglio del 2012, trovata in possesso di tre etti e mezzo di cocaina. Da lì gli investigatori sono partiti per ricostruire tutta la filiera dello spaccio: dai laboratori per confezionamento e spaccio, a ben sette diverse reti di distribuzioni, i depositi di armi. Un giro d'affari da decine di migliaia di euro ogni giorno.
La banda gestiva anche una vera e propria piazza di spaccio "modello Scampia", con un supermarket della droga in funzione 24 ore su 24 con vedette, portoni blindati e la turnazione dei pusher messi a stipendio. La piazza di spaccio era stat a installata in una palazzina popolare alla periferia del capoluogo ciociaro. Altri tre punti di spaccio "fissi" erano invece nel centro della città. Altri due membri dell'organizzazione invece erano incaricati di trasportare la droga nei comuni limitrofi, dove gli acquirenti sapevano dove poterli trovare tutti i giorni in determinati orari. I comuni "serviti" dagli spacciatori erano Veroli, Boville Ernica, Monte San Giovanni Campano e Ripi.
Un'altra rete di spaccio era invece affidata a otto famiglie di rom residenti in città, che usavano le loro case come centrali di spaccio. L'organizzazione riforniva poi stabilmente alcuni spacciatori di medio calibro che si rifornivano di hashish e cocaina per poi gestire autonomamente i propri traffici.